Si incatenano davanti al cantiere Snam. Non si ferma la protesta degli ambientalisti a Case Pente

“Ci siamo incatenati questa mattina davanti al cantiere della Snam a case Pente di Sulmona per protestare contro lo scempio che la multinazionale si appresta a compiere nel nostro territorio”. Con queste parole i due attivisti della campagna Per il clima, fuori dal fossile Mario Pizzola e Alba Silvani hanno spiegato le ragioni della protesta che dalle 11 di questa mattina li ha visti incatenarsi al cancello di uno dei cantieri in località Case Pente.

Una protesta pacifica per lo più silenziosa tranne nei momenti in cui Pizzola, megafono alla mano, ha voluto ribadire le motivazioni di quello che lui stesso definisce un atto di “disobbedienza civile”. A favore della giustizia climatica gravemente compromessa da un’opera la cui realizzazione oltre a comportare costi ingenti per la collettività costretta a “ripagare” due miliardi e mezzo che verranno spesi per l’infrastruttura, resta totalmente inutile.

“A cosa serve costruire nuovi impianti in un Paese come l’Italia passato da 86 miliardi di metri cubi di gas a 60?” si chiede retoricamente Pizzola mentre i camion continuano a muoversi al di là del cancello. Un’opera che va in direzione opposta rispetto alle energie rinnovabili, sottolineano gli ambientalisti, fonti di energia pulita che oggi rappresenta l’unica strada da percorrere “se si vuole lasciare alle future generazioni un mondo migliore”.

“Questo cantiere è abusivo” ha ricordato al megafono Mario Pizzola rivolgendosi al Procuratore della Repubblica dei Tribunale di Sulmona questa mattina presente nel cantiere per “questioni di lavoro” come lui stesso ha chiarito uscendo dal cancello. Senza rispondere alle domande dei protestanti che al magistrato hanno ricordato che il cantiere è abusivo in quanto “privo dell’autorizzazione a costruire decaduta il 7 marzo 2023 e perché la Snam non ha adempiuto a tutte le prescrizione previste dal decreto VIA”.

Argomenti più volte ribaditi anche dai comitati cittadini per l’ambiente che da oltre 16 anni lottano contro un progetto “dannoso” per l’intero territorio. Oggi ancora di più dal momento in cui molte cose sono cambiate sotto l’aspetto sia climatico che ambientale; due milioni di alberi infatti rischiano di essere abbattuti per costruire il metanodotto che insieme alla centrale insisterà su aree ad elevato rischio sismico in violazione del principio di precauzione che, come ha ricordato Pizzola, impedisce di costruire impianti “pericolosi” in aree sismiche.

Temi centrali nella protesta portata avanti questa mattina davanti a un cantiere che rischia di distruggere una delle aree archeologicamente più importanti del nostro territorio dove “sono ancora in corso scavi di archeologia preventiva”. Scavi che hanno portato alla scoperta di un villaggio dell’epoca del bronzo risalente a 3500 anni fa, una necropoli con circa 100 tombe e diverse costruzioni di epoca romana e italica. “Noi non ci fermeremo – ha ribadito Pizzola – e continueremo a difendere un’area considerata anche un importante corridoio faunistico per l’orso bruno marsicano”.

Tante le ragioni della protesta che Pizzola e Silvani porteranno avanti in attesa di risposte da parte delle istituzioni finora rimaste in silenzio, compreso il procuratore della Repubblica che “interrogato” da Pizzola sull’esposto presentato dagli ambientalisti contro un’opera “illegale” ha replicato “non devo rispondere a voi”. Una presenza quella del procuratore forse non casuale e che, complice la presenza dei manifestanti e della stampa, potrebbe accelerare i tempi della giustizia sull’esposto depositato in procura.

Intanto Pizzola e Silvani si chiedono come sia possibile che contro la Snam non si sollevi la voce di tutti, cittadine e cittadini che dalla centrale di compressione e dal metanodotto verranno fortemente danneggiati, comprese le generazioni future per le quali “dobbiamo agire in fretta fermando chi vuole distruggere il nostro territorio”. Con la speranza che la voce di protesta si allarghi e che il governo arrivi a fermare “lo scempio” della multinazionale del gas la campagna Per il clima, fuori dal fossile continuerà, forse in altre forme ma sempre per far ribadire che “noi non siamo sudditi della Snam ma cittadini consapevoli dei nostri inalienabili diritti”.

53 Commenti su "Si incatenano davanti al cantiere Snam. Non si ferma la protesta degli ambientalisti a Case Pente"

  1. Mario Pizzola e Alba Silvani sono encomiabili, indomiti nella loro lotta!
    Politici, che dovreste tutelare il nostro ambiente, la nostra salute e che ci avete riempito di parole,parole,promesse,promesse ,DOVE SIETE?

  2. SBIC DOVE SIETE?
    adesso state bene in comune!

  3. SBIC non solo e l’intero Consiglio Comunale dove è? E quelle pecore di Cittadini che vogliono a tutti i costi parcheggiare in Piazza Garibaldi? E quei 1600 Invalidi con relativi autisti che inquinano giornalmente Corso Ovidio perché passano anche quando l’invalido non è a bordo? E i proprietari di cani che impunemente consentono ai propri animali di espletare i propri bisogni in ogni luogo trasformando il Corso in un orinatoio e la villa comunale in una enorme cloaca ?Ecc.ecc. ma a che serve tutto l’apparato che i cittadini pagano se poi ognuno fa il proprio comodo?

  4. La lotta dovrebbe essere POLITICA perché ai politici,lautamente remunerati, é demandata la tutela della salute dei cittadini da loro rappresentati e la salvaguardia dei territori in cui sono stati eletti.Dovrebbe essere, anzi É un loro preciso DOVERE.

  5. Purtroppo fin quando la politica è fatta da affaristi e faccendieri, la popolazione subirà inesorabilmente decisioni prese dall’alto. Sulmona è ben rappresenta a livello regionale, nessuna levata di scudo, solo acquiescenza ma… dimenticavo l’impalpabilità di certi personaggi non brillanti di luce propria ma solo funzionali alla logica dei poteri forti.

  6. beatrice ricottilli | 3 Settembre 2024 at 18:01 | Rispondi

    “SE NON E’ RISPETTATA LA GIUSTIZIA CHE COSA SONO GLI STATI SE NON DELLE GRANDI BANDE DI LADRI?” Sant’Agostino l’aveva capito quasi duemila anni fa! Mi auguro che l’ottimo articolo faccia breccia tra coloro(delle istituzioni)che ancora hanno una qualche connessione funzionante tra neuroni. Condivido i commenti.

  7. Ma scusate perché dovrei sentirmi rappresentato da queste due persone? A quale titolo protestano anche per mio conti che, per inciso, sono favorevole all’impianto? Hanno fatto ricorsi su ricorsi, ritardato le procedure con conseguenti aumenti dei costi e chi li paga???!!!!! Ci sono gli enti e le autorita’ preposte al controllo questi pseudo ambientalisti si arrogano il potere di decidere al posto di tutti. E bastaaaaa!!!!! Ora gli alberi malati, poi la villa, poi la strada ma perché non si candidano e vediamo se la gente li vota

  8. Se nel secolo scorso certo pseudo ambientalismo avesse avuto ragione già dagli anni 70, in Valle peligna e dintorni, si doveva essere tutti, o quasi, morti per la forte radiottività che sprigionavano le bombe atomiche accatastate sotto San Cosimo.
    Ora, finito quel business (bisinis casereccio) informativo si è ripiegato su cose molto più terra terra……metano, alberi e o antiche capanne.

  9. Ma chi rappresentano sti ambientalisti se nn loro stessi avanti con il cantiere Snam

  10. Un caloroso abbraccio a chi lotta…

  11. Come buttare 2,5 miliardi | 4 Settembre 2024 at 00:18 | Rispondi

    Signor Giordan, rispetto il suo pensiero anche se non lo condivido, penso e spero, però, che sarà d’accordo con me se prima di iniziare un’opera che stravolgerà per sempre (purtroppo in peggio) il nostro territorio si debba accertare se ci siano tutti i requisiti e le autorizzazioni necessarie per iniziare…cosa che al momento non è stata ancora accertata e/o non si vuole accertare. Se la Snam fosse un comune mortale come me e lei non crede che le cose sarebbero andate diversamente? Io credo che avrebbero sequestrato il cantiere 15 anni fa e ancora oggi sarebbe sotto sequestro.
    Sa che l’opera verrà pagata da noi utenti sulle prossime bollette (2,5 miliardi) senza che un solo metro cubo del gas che trasporterà verrà consumato da noi italiani?
    Non le sembra che ci siano dei motivi validi per non iniziare quest’opera inutile e dannosa? Si è mai chiesto perché la Snam rifiuta sistematicamente un confronto pubblico con chi la contesta?

    • Tutte le considerazioni che vuole ma ci sono organi preposti al controllo che sono stati interessati e continuare con queste proteste estremiste e talebane mi sembra sia una imposizione del loro pensiero che non rispecchia il mio. Se fossi la snam anche io eviterei un confronto con chi ha dei preconcetti sull’opera a prescindere da qualsiasi spiegazione possa dare loro. Ma queste posizioni di estremismo ambientalista non fa bene alla loro stessa causa anzi, ingenera nel comune pensiero una insofferenza delle persone. Ma le pare possibile che siano contrari a tutto??!!! Non esiste un progetto che non sia stato da questi criticato e osteggiato creando spesso ritardi e aggravi di spese. Ma poi due soggetti pretendono di imporre le loro convinzioni ad una citta’!?? Rispetto le loro convinzioni ma dovrebbero rispettare quelle degli altri.

    • E il gas che è arrivato e arriva tutt’ora in Italia… quante Nazioni ne hanno consentito il transito senza bruciarne per loro un solo metro cubo?
      Per coerenza spegnete le caldaie a gas e ritornate sui monti a legnare.
      Snam… la multinazionale del Gas… con la maggioranza di azioni e il controllo della stessa detenuto dallo Stato Italiano, prima società in Europa per trasporto, stoccaggio e rigassificazione.

  12. SI_HUB_SI_GAS_METANO | 4 Settembre 2024 at 07:21 | Rispondi

    Due finti ambientalisti che predicano FALSE NOTIZIE.
    ma come si fa a dargli spazio nei media?
    e come pubblicare notizie di un ladro!
    loro rubano verità ai cittadini.
    il gasdotto e la sua piccola centrale di compressione (co-finanziata dall Europa) è un opera utile al ns Paese.
    questo gasdotto Trans-Adriatico (conosciuto con l’acronimo inglese di TAP, Trans-Adriatic Pipeline) è un gasdotto
    proveniente dal giacimento offshore azero Shah Deniz, situato nel Mar Caspio.
    attraversa la Turchia la Grecia e l Albania per approdare in Italia, sulla costa adriatica della provincia di Lecce.
    per poi proseguire fino alla centrale di compressione di Minerbio (Bologna)
    il metano ha ‘deciso’ lo sviluppo del ns Paese e di tutta l’Europa.
    non ne possiamo ancora farne a meno.
    è il mezzo per arrivare ad una graduale  decarbonizzazione delle Industrie e dei paesi.

    predicare solo che il gas metano fa male, che inquina, che è  fossile (COME LE MENTI DI CHI COMUNICA E DIFFONDE QUESTE NOTIZIE)  non comunica la VERITÀ

  13. Se le altre nazioni europee e non avessero ragionato come alcuni su gas e metanodotto noi saremmo morti di freddo da anni …..comodo sostenere che non si vuole metanodotti sul proprio territorio perché non serve al territorio stesso quando per molti anni si è usufruito di gas proveniente da stati che fortunatamente non hanno ragionato così. Ogni protesta è legittima e onore alla loro coerenza ma per la stessa coerenza molto di quelli che predicano avrebbero dovuto rinunciare a cucinare a riscaldarsi e a lavarsi con l’acqua calda da decenni. E non mi risulta che l’abbiano fatto. E aggiungo quanti di loro per la stessa coerenza hanno caldaie non inquinanti o pompe di calore alimentate dal solare? O quanti di loro hanno auto elettriche ibride o vanno in bicicletta? E onestamente spiegare le sentenze e le autorizzazioni sempre e solo con la teoria del complotto delle multinazionali non fa presa se non tra il populino, le sentenze di rispettano sempre o si contestano sempre e non solo se vanno a favore delle nostre idee

  14. Come buttare 2,5 miliardi | 4 Settembre 2024 at 11:25 | Rispondi

    Riguardo alla coerenza il “talebano” anzi il “dottor talebano” (è anche laureato) non deve prendere lezioni da nessuno…anzi. Le sue battaglie (che piacciano o no) hanno una sola stella polare: la coerenza virtù ormai sconosciuta (ahinoi!!!).
    Proprio ieri il Procuratore della Repubblica di Sulmona ha detto che le indagini vanno avanti.
    Ciò vuol dire che le famigerate autorizzazioni devono ancora essere accertate.
    Quindi è normale andare avanti coi lavori che devasteranno irrimediabilmente il nostro territorio sapendo che ci sono delle cause in corso?
    La TAP è stata progettata per passare sotto il mare Adriatico, signori pro-Snam spiegatemi come mai adesso attraverserà, sventrandolo, l’intero Appennino che è anche ad alto rischio sismico (purtroppo per noi)?
    Il metano è stato utilissimo e ha fatto progredire il mondo, ma, come sempre accade, la tecnologia ha reso il gas obsoleto e dannoso per il clima

    • Le indagini che vanno avanti non sono né una assoluzione né una condanna né una bocciatura né un avvallo alle ipotesi di nessuno. Le,indagini vadano avanti e la giustizia decida secondo legge, ma quella sentenza andrà rispettata a prescindere e non gridare al complotto che non andrà secondo i nostri desiderata.
      Nessuno ha mai messo in dubbio le competenze o conoscenze del talebano, anzi ma pari dignità hanno le competenze e conoscenze degli altri e questo vale per la snam per gli alberi e per tanto altro.
      Se i lavori vanno avanti vuol dire che possono farlo, punto. È inutile gridare al complotto. Altrimenti avrebbero preso misure cautelari al riguardo. E qui la magistratura si rispetta non solo quando le,indagini vanno avanti ma anche quando non dispone la interruzione dei lavori.
      La tap che sia stata progettata per passare sotto l’Adriatico non lo so. Fatto sta che adesso non è così e modificare un progetto mi pare sia possibile. E non vedo che argomento è.
      Sul clima e la coerenza possiamo discutere quanto ne vuole ma non smetti di usare una fonte dall’oggi al domani e meno male. Vorrei vedere se chiudono i rubinetti e chiedono ai cittadini di andare sull’’elettrico e il solare cosa succede. Quindi diciamoci le cose per come sono. Così come le macchine a benzina. Il monossido di carbonio (caldaie e smog) è più inquinante ma non vedo questo boom di pompe di calore di caldaie a condensazione e di auto elettriche o ibride. Allora siamo seri, lo stato non opera contro i cittadini. Il solo pensarlo mina le basi del nostro vivere insieme. Si possono non condividere le ragioni dell’opera ma non si può negarne le ragioni di stato
      E dire che sono soldi buttati è una non verità una delle tante. Se si è convinti delle proprie ragioni non si usano argomenti non veritieri. È stato bello aver usato il gas per scaldarsi lavarsi e cucinare per anni proveniente da metanodotti che non rifornivano i paesi che li attraversavano meno bello usare questa argomentazione al contratio

      • Assolutamente d’accordo. Preciso inoltre che anche lo scrivente ha una laurea ed anche tecnica che, nel caso specifico, forse più attinente ma poco c’entra questo. Se aspettassi le “cause” o i ricorsi, i costi sarebbero quadruplicati e comunque facciano.il loro corso. Il nuovo testo unico degli appalti censura simili comportamenti e continuare a fare denunce e ricorsi configura il reato di “lite temeraria” punita questa si. Poi io sarei anch d’accordo ad una condizione che se dovessero avere torto, paghino loro di tasca propria i ritardi e gli aumenti dei costi. Vorrei vedere….

    • Panzane a miliardi | 4 Settembre 2024 at 12:17 | Rispondi

      Per capire quindi risolviamo il problema dell’inquinamento bloccando il metanodotto a Sulmona? Nonostante paesi come la Cina l’India la Russia continuano a inquinare beatamente? Azz allora fermiamolo subito.
      Da oggi niente più gas nelle case? Da oggi ci si lava con acqua fredda o scaldata con il solare? Ci si riscalda con il bue e L’asinello si coprono tragitti a piedi o con auto/bici elettriche?
      Se chiudono i metanodotti che ci riforniscono da anni voglio proprio vedere i no gas

  15. Siamo in un territorio: 1)Altamente sismico; 2) Situato fra 3 parchi Nazionali.
    NO SNAM all’infinito ed oltre.

  16. L'evoluzione arranca | 4 Settembre 2024 at 14:08 | Rispondi

    Ormai, che dire?
    Di cosa meravigliarsi?…
    In teoria il genere umano, che il buon Dio ha dotato di intelletto e ragione, dovrebbe cercare di evolversi, migliorare, cercare utili soluzioni, nuove alternative… questo ha dimostrato l’umanità nel suo cammino.
    A giudicare dalle scelte, questa innata attitudine naturale è particolarmente evidente in questa regione, in questo territorio…
    Lo dimostra la logica ferrea dei suoi abitanti e dei suoi politici nel cercare soluzioni nuove di sviluppo; nuove strategie, comportamenti virtuosi che possano rendere un territorio attrattivo, far scaturire nuove opportunità di lavoro e condizioni di vita migliori.
    Lo dimostra una popolazione che conoscendo le varie problematiche del territorio avendole
    “sperimentate” sulla propria pelle dovrebbe pretendere la massima sicurezza.
    Lo dimostrano le spiccate abilità matematiche:
    in tanti sono convinti che con 3,8 miliardi calcolati in meno per questa regione, con l’autonomia differenziata, avranno una vita migliore, una migliore sanità, migliore assistenza sociale, per non parlare dei trasporti.
    Davvero una grandiosa capacità di analisi, di logica, di sfoggio di conoscenze matematiche e lungimiranza…
    Poi però, con il fantastico modello di sviluppo che stiamo creando, cosa ci tocca vedere?…Quegli ingrati dei giovani che fanno?
    Sempre in maggior numero se ne vanno!
    Vai a fare del bene…

  17. Rispondo a chi mi accusa di essere un talebano e di voler tornare all’età della pietra. Si tratta di accuse talmente risibili che non meriterebbero neppure un commento. Stiamo studiando il problema da oltre 16 anni e abbiamo più volte chiesto alla Snam di tenere un confronto pubblico qui a Sulmona. Ma la Snam continua a rifiutarlo. Perché? Nessuno ha mai affermato che occorre rinunciare all’uso del gas da un giorno all’altro. La questione è semplicemente questa: non occorrono nuovi metanodotti e nuove centrali. Gli impianti esistenti sono più che sufficienti. Anzi, sono eccessivi. In soli due anni il consumo di metano in Italia (ma anche in Europa) è crollato. E ciò per via dello sviluppo delle fonti rinnovabili e pulite, del cambiamento climatico e dell’efficientamento energetico degli edifici. Da noi siamo a 60 miliardi di metri cubi e tutte le previsioni ci dicono che il consumo continuerà a scendere nei prossimi anni. Nel 2005 il consumo di gas è stato di 86,2 miliardi di metri cubi e le infrastrutture metanifere erano inferiori a quelle attuali. Costruire nuovi impianti quando non servono è un crimine economico, soprattutto in un Paese come il nostro che ha un grande bisogno di sistemare e costruire nuove scuole, di investire nella sanità e di mettere in sicurezza il territorio. Il metanodotto Linea Adriatica e la centrale di compressione di Sulmona costano 2 miliardi e 500 milioni di euro. A pagare il conto saranno i cittadini italiani attraverso un insensato aumento della bolletta energetica. Chi ci guadagnerà è solo la Snam: anche se nei tubi non dovesse passarci neppure un metro cubo di gas perché il suo profitto è nell’appalto.

  18. Dire che il consumo nel 2005 era 82mld (si prende il picco più alto) e oggi 62mld trasmette una idea falsa come se stanno scendendo inesorabilmente. Ma non è così per esempio nel 2014 è stato 61mld nel 2022 76mld. Nel 2004 80mld e potrei citare altrettanti dati a sostegno di quanto dico. Quindi non c’è una discesa costante ma come sempre una altalena tra alti e bassi. Questo per completezza di informazioni

  19. Sulla necessità di ulteriore gas. La Russia attualmente , nel 2023, fornisce all’Italia 2,8mlddi gas -79% rispetto all’anno precedente. Bene quel gas russo mi pare di capire andrà del tutto rimpiazzato e infatti sono stati stipulati accordi con altri paesi (africani se non erro) . Quel gas passa per la tap? Se la discesa del consumo non è una costante ma altalenate e i consumi risalgono e da un fornitore vengono ridotte le forniture che facciamo razionalizziamo il gas?

  20. “Siamo in un territorio: 1)Altamente sismico; 2) Situato fra 3 parchi Nazionali.
    NO SNAM all’infinito ed oltre.”
    Se nei territori attraversati dai metanodotti, elettrodotti, ferrovie, autostrade, etc etc le varie popolazioni coinvolte fossero riuscite a bloccare il passaggio di tutte queste “diavolerie” lei crede che noi abruzzesi staremmo meglio ?
    Come ho ricordato in altro commento, prima del metano ci sono state altre battaglie degli ambientalisti, all’epoca si era all’esordio, la più famosa quella su monte San Cosimo e il suo arsenale atomico li accatastato. Si è vissuti per decenni con la cappa di piombo sulla testa, tante e tali erano le “fattucchiere” di sventura con l’assedio psicologico e mediatico dell’arrivo di valanghe di tumori su un territorio già sotto schiaffo dei terremoti; ebbene molte fattucchiere nel frattempo sono passate, dopo un’esistenza tranquilla a miglior vita in modo naturale e altre hanno ristretto il loro raggio d’azione. E cosi, finita la paura atomica, abituati a scosse e scossete più o meno allarmanti è arrivata la Snam col suo tubo ( meglio dire col NOSTRO tubo ) a ridare fiato a certo fare che, nonostante le tante esperienze in materia, informo che certi tubi, certi cavi e certe ALTE SISMICITA’ non interessano solo la falda “d jù murron” ma, da decenni ormai, convivono con territori molto ma molto più fragili del nostro Abruzzo…. Dalle coste del nord Africa e o della Grecia non si vedono colonne di navi e aerei che trasportano energia dagli anni 50; energia elettrica e o metano che ci hanno permesso di avere il necessario per migliorare la vita quotidiana e dare impulso allo sviluppo. Quindi se tutto quel ben di Dio è arrivato senza navi ed aerei sarà passato da qualche altra parte, dove non c’è sismicità pari se non superiore a quella abruzzese, non ci saranno parchi e o isole naturalistiche sventrate e o altre diavolerie utilizzate per farci vivere nel terrore. L’ultima fanfaronata caduta col carico delle bandierine blu raccolte dalla regione puglia dopo l’arrivo del famigerato TAP, approdo che oltre al metano ci ha riconsegnato spiagge intatte e forse anche “più migliori assai”.
    TAP pugliese e rigassificatori attraccati in Toscana che, solo “qualche mese fa” la maggioranza degli italiani hanno benedetto e ringraziato, con la loro messa in funzione ci hanno permesso di svicolare dalle conseguenze della guerra in Ucraina.
    Quindi buona vita a tutti a cominciare dagli amanti della natura, chi di noi non lo è, che comunque alla fine con queste discussioni hanno aiutato e aiutano a comprendere far passare il necessario può aiutare a frenare lo spopolamento e dare forza lo sviluppo e al lavoro per i giovani. Giovani costretti, in molti casi, ad emigrare dove trovano “foreste” di ciminiere …..e centrali nucleari.

    • A San Cosimo io sapevo ci stava Goldrake

    • Chi sono i Talebani? | 4 Settembre 2024 at 20:08 | Rispondi

      Quindi, visto che quello che stanno facendo in questo territorio, lo stanno facendo per il benessere della popolazione, non dovrebbero esserci problemi ad acconsentire alla semplice richiesta fatta dgli ambientalisti:
      richiesta di dialogo, di confronto, per spiegarsi, per chiarire i punti più controversi, per illuminare i più dubbiosi, per aprire le menti dei “Talebani”, perché proprio i Talebani impongono un’ unica dottrina possibile, un’unica realtà da accettare e basta:la loro, senza possibilità di confronto; mentre in un paese civile e democratico come il nostro, dove le scelte che si fanno, non si fanno esclusivamente per logica di profitto ma in teoria, almeno così ci raccontano, anche nell’interesse dei cittadini, il dialogo, il confronto dovrebbe essere consentito.
      Se tutto è così limpido, utile, sicuro e proficuo perché negarlo?
      Sarebbe anche un’ottima pubblicità…

      • Perché quel progetto e’ stato valutato, sviscerato, analizzato e oggetto di verifiche da decine di enti e mi ocre inutile e palissiano stare a ripetere le stesse cose. Rammento che certi enti inutili sono strumentali solo per bloccare voluti da politici pseudo green e dagli stessi che oggi protestano. Ricordo pizzola in regione come consigliere…. anni 90….

      • Quindi non sarebbe limpido perché non accettano un confronto pubblico con un comitato locale nonostante abbiano fornito tutte le spiegazioni e avendo comunque le autorizzazioni di tutte le autorità competenti? Ogni azienda ogni ente quindi prima di operare non deve superare il vaglio degli enti preposti che garantisco la legittimità di un opera ma tale non è legittima se non si accetta un confronto con comitati auto costituiti? Un paese che ragiona così è destinato a morire, se ogni opera, è in Italia non brilliamo certo per celerità, può essere rallentata o blocccata per la richiesta di comitati locali amen, basta vedere la velocizzazione della linea Pescara Roma uscita dal pnrr per colpa di climi a scapito di molti. I confronti si fanno con le autorità di controllo e sia consentito dissentire sulla volontà di dialogo e di confronto dei comitati. Loro anche con il confronto sarebbero contrari non sono bastate autorizzazioni carte a placarli e ove le carte le sentenze li smentivano si gridava al complotto. Anche alcuni dati forniti qua dal signor Pizzola sono presentati in maniera fuorviante …. Qui ci sta una opposizione di fondo, legittima, ma altrettanto legittima la volontà di snam di non voler perdere tempo in confronti sterili e inutili hanno rispettato le norme e le procedure e ove ci sono dubbi deciderà la magistratura. Altro non serve

        • Nessun gomblotto | 5 Settembre 2024 at 09:18 | Rispondi

          Mi dispiace deluderla ma credo che non ci sia nessun complotto e neanche preclusione ideologica, almeno da parte mia.
          Riguardo le autorizzazioni, sono certamente materia degli enti preposti e immagino che ci siano.
          Penso semplicemente che se ci sono opere notevolmente impattanti su un territorio è normale che si creino proteste, dubbi e timori per la salute nei cittadini che su quel territorio vivono (nel nostro caso un territorio con un equlibrio particolarmente fragile, che ben conosciamo, purtroppo) e il dialogo e il confronto tra le parti, in circostanze simili, a volte avviene.
          Ma se lei conosce le reazioni ad un eventuale confronto meglio di coloro che dovrebbero sostenerlo, allora amen…
          Al di là del caso specifico e ragionando in generale: lei ritiene che le autorizzazioni concesse siano requisito unico per dare a opere e ad aziende la patente di utilità e salubrieta’ e quindi siano sulla base di questo, la scelta migliore per i cittadini?
          Invidio il suo ottimismo.
          La realtà ci mostra che in Italia ci sono tante opere pubbliche autorizzate e mai terminate o terminate e mai utilizzate, cattedrali nel deserto costruite senza logica alcuna o meglio, come stabilito successivamente, una logica c’era, ma non seguiva esattamente gli interessi dei cittadini.
          Così come ci sono realtà che possiedono tutte le autorizzazioni necessarie per operare ma che creano notevoli problemi alla vivibilità degli ambienti e alla salute dei cittadini.
          Per quel che mi riguarda, un paese destinato a morire è anche quello che sulla base delle conoscenze e delle criticità presenti, prende decisioni e procede su strade non adeguate al futuro.

          • Non sono io a stabilire le procedure e neanche lei. Sono le leggi e mi pare le leggi siano state rispettate. Ove c’è un dubbio opera la magistratura, e non il tribunale del web ne comitati cittadini, e qualunque decisione prenderà va rispettata da entrambi le parti.
            Quindi una società che si definisce multinazionale ma è costola statale deve rispettare le leggi e non fare confronti pubblici. Farli non sarebbe male ma non farli non delegittima l’opera. Così per mettere i puntini sulle i. Dopodiché la snam le risposte le ha sempre fornite per i comitati non sono né veritiere né sufficienti. Legittimo ma appunto su che base allora fare un confronto cosa dovrebbe aggiungere? Io penso nulla credo sarebbe solo una tribuna o peggio un tribunale popolare. Su altre questioni indaga chi ne ha la competenza.
            Io non conosco le reazioni di nessuno però osservo il comportamento avuto con la snam fino ad adesso avuto nel caso degli alberi alla villa, dove basta andarci per capire che hanno torto, e sugli alberi a piazza Garibaldi. Mi è concesso avere una opinione? Così come noto l’uso strumentale e fuorviante dei dati che fa Pizzola sia riguardo il calo dei consumi di gas, che non è affatto costante ma altalenante, sia sul numero dei metanodotti e non la geografia degli stessi. Un paese come l’Italia non può permettersi forniture di gas risicate sia per i cittadini che per le imprese.
            La realtà ci mostra che ci sono state opere non concluse adesso non è più così e da decenni, ma la realtà ci insegna anche che fortunatamente molti no degli ambientalisti sono stati ignorati e nulla di quello previsto si è verificato. Basta pensare alla velocizzazione linea ferroviaria Roma Milano che ha velocizzato i collegamenti e abbattuto il numero dei voli e quindi le emissioni. Quindi la realtà non raccontiamola come ci pare. Sono proprio queste mezze verità che vengono usate a sostegno che indeboliscono alcune posizioni. Circa la vivibilità e la salute quelle stesse autorizzazioni verificano che siano rispettati dei parametri. Ora li hanno autorizzati autorità competenti e spesso indipendenti perché dovrei credere ad altri e non a loro? Perché lo Stato è credibile quando mi dà ragione meno quando non supporta le mie ragioni? Questa visione complottista o l’uso dei poteri forti per spiegare sentenze che non ci piacciono a me non convince soprattutto se poi le stesse sentenze o autorità vanno bene quando ci danno ragione. Appunto per quel che la riguarda. Per quel che mi riguarda è stata fatta una scelta che a me non piace ma neanche quelli che hanno visto costruirsi viadotti ponti e binari erano felici ma sono state fatte scelte per il bene di tutti. Il futuro di cui parla lei non è proprio domani ma dopo domani. Quindi che facciamo razionalizziamo il gas? Consumi altalenanti quindi un anno bassi anno dopo alti fornitori che vengono a mancare che facciamo chiudiamo le imprese o niente gas alle famiglie? Siamo seri per cortesia con il populismo d’accatto non si va da nessuna parte.

          • La differenza sta sull’approccio, lei è contrario a prescindere all’opera e prende per buoni i dati che le vengono esposti da una parte.
            Io cerco di capire e mi informo non prendendo per buono nulla da nessuno e informandomi cercando ho notato che i dati citati da Pizzola sono riportati in maniera fuorviante perché si prende l’anno con il maggior consumo di gas 86mld di metri cubi e l’ultimo anno che ha avuto un consumo basso. Ora volontariamente o meno ciò trasmette l’idea che i consumi di casa in questo lasso di tempo sono in calo. Invece non è affatto vero. Sono altalenanti. E anche prima degli 86mld di metri cubi si avevano picchi notevolmente più bassi. Poi si veicola il messaggio che i metanodotti esistenti bastano. Certo se si ragiona per quantità. Ma forse andrebbe ricordato che è scoppiata una guerra e che giustamente o meno un fornitore sarà tagliato, sarà perché la Russia fornisce ancora 2,8mld di metri cubi di gas, dato 2023. Ora quel gas che viene a mancare lo dovremmo prendere dall’Africa o dagli emiratai secondo lei possiamo usare altri metanodotti? Io geograficamente penso non sia così semplice. Inoltre da cittadino e imprenditore mi faccio questa domanda. Una potenza come l’Italia si può permettere di ragionare su forniture di gas per famiglie e imprese risicate che se nel 2025 i consumi di gas risalgono non lo ha sufficienza? Che facciamo razionalizzaziamo? Penso che farsi queste domande sia legittimo e accusare chi se le fa di essere al servizio delle multinazionali, che poi è azienda statale, fa prendere qualche clic, come mostrare le tette, ma è una cialtronata .

      • un confronto con la SNAM è una pretesa eccessiva e inutile.
        visto che questi comitati (stiamo
        parlando forse dell
        0.1 % del territorio,
        cioè nulla) prima di scendere in campo DOVREBBERO incominciare a studiare il problema :TUTTE LE CARTE DELLA PROCEDURA È DISPONIBILE SUL WEB DEL MINISTERO.
        leggere prima di comunicare cavate.
        se poi vogliono aggiungere che quello che scrive il Ministero dell’Ambiente sono cavolate che andrebbero a fare querela dai Carbinieri

        • Come buttare 2,5 miliardi | 5 Settembre 2024 at 09:50 | Rispondi

          Il Vajont, il ponte Morandi, l’Esselunga, e ne potrei citare tanti altri non ci insegnano niente? Progetti tutti perfetti e impeccabili, con tutte le autorizzazione e poi….
          Anche il Ponte sullo Stretto è fattibile…basta avere tutte le autorizzazioni..e magicamente dubbi e problemi costruttivi spariscono, giusto?
          Sono tutti “talebani” e “cazzari” quei “cafoni siloniani” che protestano.

  21. Il Vjont fu una frana a causare il disastro con sta logica non fai manco un binario o una strada e di fronte una frana non ci sta progetto che tenga,
    Esselunga non vedo cosa c’entri.
    Il Ponte Morandi vale fino a un certo punto come raffronto ma un conto è chiedere manutenzione e controlli un conto non fare il ponte, che infatti hanno rifatto.
    Sul Ponte sullo stretto concordo. È opera inutile. Ma lì per esempio alcune relazioni ministeriali evidenziano alcuni rischi e infatti si è dovuto procedere a ulteriori analisi e l’apertura del cantiere è slittata. Quindi gli organi competenti svolgono il loro compito.
    Detto ciò è inesatto veicolare il messaggio che i consumi del gas sono in calo costante, sono altalenanti e basta andarseli a leggere. Un anno scendono un anno salgono. Non è corretto usare come anno di riferimento quello con il picco massimo di consumo. Se si è convinti delle proprie argomentazioni non si usano dati fuorvianti e messi in sequenze convenienti alla propria tesi. Inoltre un problema di approvvigionamento di gas esiste dovendo fare a meno del gas russo che ripeto nel 2023 ha fornito 2,8mld di metri cubi di gas (-79% rispetto all’anno precedente). Ora quel gas va sostituito appunto perché il consumo non è stabilmente in calo ma altalenante se anno prossimo risale anche di molto, inverno freddo o chissà cosa, che facciamo? Sono stati stretti accordi per sostituirlo con gas proveniente da bacini africani o arabi (se non erro) e si stanno attivando due o forse più rigassificatori perché non si può non avere forniture per case e aziende in caso di picco di domanda. Questi sono fatti non sono pugnette. Come lo stesso Pizzola ammette il gas non smetterà di essere usato domani quindi fino a quel giorno come facciamo? Sul gas trasportato non è questione di quantità, o almeno non solo, ma anche di provenienza. Non è che puoi usare il metanodotto ucraino o dell’est per trasportare gas proveniente dall’Africa. È geografia. Quindi si può pensare legittimamente che questa opera nel nostro territorio non la vogliamo ma è una questione locale contro un interesse nazionale, interesse strategico. Dire che è inutile perché il gas lo consumiamo meno è inesatto dire che abbiamo già metanodotti a sufficienza è fuorviante. Dire che la paghiamo noi è vero come paghiamo noi le autostrade i binari e tanto altro, che anche se non sono fatti per il nostro territorio li pagano tutti. A meno che ognuno non paga il suo e a quel punto l’Abruzzo sarebbe il terzo mondo d’Italia
    Ps metto link da dove ho preso i dati che cito per completezza di informazione
    https://www.qualenergia.it/pro/documenti/consumi-gas-naturale-italia/

  22. Negli ultimi 20 anni il consumo di gas in Italia ha subito varie oscillazioni di tipo congiunturale ma la drastica riduzione degli ultimi anni è di carattere strutturale. Siamo passati dai 76 miliardi di metri cubi del 2021 ai 61,5 miliardi del 2023 e nei primi 6 mesi dell’anno in corso il trend in discesa è continuato. Questo significa che i tre fattori che hanno inciso sul consistente calo – lo sviluppo delle rinnovabili, il cambiamento climatico e l’efficientamento energetico degli edifici – incideranno anche nel prossimo futuro e il nostro Paese non tornerà più ai livello di consumo degli anni scorsi. Il PNIEC (Piano nazionale energia e clima) fissa il raggiungimento di 60 miliardi di mc al 2030. L’obiettivo lo abbiamo raggiunto con 6 anni di anticipo. Nonostante le importazioni di metano dalla Russia siano quasi azzerate l’Italia non ha alcuna carenza di gas; il gas russo è stato sostituito con altre fonti. Il nostro è il Paese, in Europa, che ha la migliore diversificazione delle fonti di importazione di gas : 4 grandi gasdotti (escludendo la Russia) e 4 rigassificatori (GNL), ai quali si aggiungeranno altri 3 rigassificatori. L’Italia non ha mai esportato tanto gas come negli ultimi tre anni, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Praticamente il residuo quantitativo di metano che importiamo dalla Russia lo rivendiamo ad altri Paesi! Gli stoccaggi sono pieni oltre il 90 per cento e non c’ è alcun rischio di restare senza gas. Pertanto i nuovi impianti in progetto , tra cui spicca la Linea Adriatica con la centrale di Sulmona, non servono a nulla. Volerli realizzare a tutti i costi significa sperperare 2 miliardi e mezzo di euro. Si tratta di due impianti sì “strategici” ma solo per i profitti della Snam. Ma i danni e i rischi ricadranno tutti sul nostro territorio, senza peraltro alcun beneficio occupazionale. La centrale, infatti, sarà gestita da remoto da San Donato Milanese e occuperà meno di dieci persone. Non è vero che la Snam sta operando con tutte le autorizzazioni. Lo stiamo dicendo da un anno e mezzo: il cantiere Snam di Case Pente è illegale perché è stato aperto senza l’adempimento delle prescrizioni “ante operam” che sono obbligatorie, così come stabilito dal decreto VIA. Inoltre l’autorizzazione a costruire è decaduta il 7 marzo 2023. Se quello che i comitati affermano è falso perché la Snam non li denuncia? E perché continua rifiutare a l’incontro pubblico con i cittadini? Se è convinta che tutto stia a posto e di avere buone ragioni dalla sua parte che cosa teme?

    • 3 anni con fanno un trend perché nelle serie storiche è già successo 2011 scende nel giro di 2/3 anni a 61mld di metri cubi nel giro di 3 anni risale a 75mld. Quindi non è necessariamente come lei afferma. Dopodiché se
      L’Italia esporta anche per contraccambiare le forniture ricevute io non ci vedo nulla di male e scandaloso. Sugli altri dati non concordo con la sua valutazione. Sul fatto territoriale concordo ma con questa logica in Italia non si farebbe mai nulla ieri è toccato ad altre comunità pagare un prezzo e noi usufruire dei vantaggi oggi tocca a noi

    • Quindi ricapitolando non c’è un calo costante dal picco del 2005 come alcuni commenti del signor Pizzola lasciavano indirettamente intendere. Ora siamo passati a un trend degli ultimi anni (3) ma leggendo i dati si nota come è già successo che a cali drastici poi ci sono state risalite altrettanto drastiche. Altri tempi ma non necessariamente andati. Però leggendo i trend di questi ultimi dati non possiamo far finta di non sottolineare come gli ultimi anni non sono stati tra pandemia e guerra anni normali. Attività fermate per mesi come nel lockdown abbassano i consumi? Presumo di sì quindi il 2020 non lo prenderei proprio come indicativo per un trend. Nel 2021 il consumo è stato di 76mld in crescita di 5mld rispetto al 2020 anno lockdown. Nel 2022 un nuovo calo ma tocca ricordare che a febbraio 2022 c’è stata invasione russa in Ucraina che non mi pare proprio irrilevante dal punto di vista del consumo e fornitura di gas. 2023 ulteriore calo 2024 vedremo come si concluderà. Però signor Pizzola mi consenta di dissentire dalla sua visione del trend visto che gli anni che considera non sono stati proprio anni normali. Quindi un argomento a sostegno della sua battaglia lo vedo discutibile e non così certo come da lei sostenuto. È un paese come l’Italia non può permettersi di trovarsi scoperto perdendo un fornitore come la Russia che oggi (2023) fornisce ancora 2,8mld di metri cubi di gas. Questo gas va secondo me reintegrato e i rigassificatori da lei citati sono temporanei (mi pare) e non definitivi e credo che questo dipenda dal fatto che servono in attesa che si concludano altre opere utili allo scopo. Esportare gas inoltre non è reato, sempre se lo scopo del metanodotto sia quello, soprattutto per un paese che importa più del 60% del suo gas. Non è che possiamo solo prendere e mai dare.

    • ti devo contraddire.
      se è vero che i consumi del gas sono scesi, e speriamo che scendano ancora, non  è assolutamente vero che il gasdotto non serve a nulla.
      devi capire che l’ opera è strategica.
      ma hai capito cosa vuol dire?
      non significa che ci serve più gas!
      ma vuol dire che ci serve una rete “sicura” di alimentazione del nostro Paese che assicuri i nostri consumi per almeno altri 20 anni almeno.
      vuol dire che le altre fonti di gas che arrivano in Italia potrebbero avere dei problemi sia tecnici o sopratutto politici.
      lo Stato deve prevenire questi problemi, propio alla luce degli effetti del gas russo che ci ha lasciato a ‘ secco’ costringendoci a tornare al carbone …
      lo Stato (i cittadini, le scuole, gli ospedali,le imprese,  le industrie ecc) NON PUO RESTARE SENZA GAS .
      ecco perché è strategico.
      poi, come è accaduto fin ora al contrario,  il gas che transita in Italia, quando noi abbiamo le riserve piene, lo possiamo vendere ai paesi vicini.
      SI’ , possiamo e dobbiamo diventare HUB europeo del gas

      SI_HUB

      ps
      concordo e rispondo alla tua ultima frase
      Se è convinta che tutto stia a posto e di avere buone ragioni dalla sua parte che cosa teme?
      Nulla!
      ecco perché sta continuando i lavori

    • Intanto il consiglio di Stato ….. e sono altri 8mila euro dei contribuenti.
      Capisco che un opera di tal genere possa non piacere anche sé necessaria ma le varie motivazioni addotte stanno cadendo piano piano una dopo l’altra. Dalla caduta inesorabile dei consumi del gas, che è diventate altalenante, dal trend che non è trend di discesa degli ultimi 3 anni così come il fabbisogno di gas.
      Astenersi dal commentare la sentenza gridando al complotto o ai poteri forti (a seconda di cosa decidono)

  23. Nessun gomblotto | 5 Settembre 2024 at 12:14 | Rispondi

    Per quel che riguarda alcune “battaglie”, come quelle sugli alberi sono d’accordo con lei.
    Piantarne di nuovi in luoghi adeguati e prendersene cura, avrebbe più senso e maggiore utilità per l’ambiente.
    Sulla centrale qualche dubbio mi rimane, legato alle caratteristiche del nostro territorio.
    Esprimo dei dubbi perché in questo territorio ci vivo, ma non penso di essere per questo, populista o persona non seria e ritengo che come per lei, anche a me sia concesso avere un’opinione.
    Purtroppo non ho la capacità di prevedere come sarà il futuro ne’quello di domani, ne’ quello di dopodomani, anche se alcuni importanti cambiamenti già si intravedono, ma questo evidentemente è un mio limite.

    • Opinione rispettabile e assolutamente legittima. Come tutte le opinioni. Io rispetto molto Pizzola per la sua coerenza anche sé alcune cose posso non condividerle. Nessuno ha questa facoltà di prevedere il futuro altrimenti saremmo tutti mln grazie al Superenalotto.
      Io cerco di capire le ragioni di tutti e neanche a me fa piacere avere un metanodotto in casa. Però capisco che altri territori hanno dovuto ingoiare questo boccone amaro per gli altri metanodotti e per altre opere “strategiche” al paese e cedere come stato a queste rimostranze locali significava non fare nulla. Ma non possiamo permetterci come paese di non fare nulla e parlo in generale.

  24. Come buttare 2,5 miliardi | 5 Settembre 2024 at 17:13 | Rispondi

    …”Le cause della tragedia del Vajont, dopo numerosi dibattiti, processi e opere di letteratura, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell’opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico. Dopo la costruzione della diga si scoprì infatti che i versanti avevano caratteristiche morfologiche (incoerenza e fragilità) tali da non renderli adatti ad essere lambiti da un serbatoio idroelettrico. Nel corso degli anni l’ente gestore e i suoi dirigenti, pur essendo a conoscenza della pericolosità peraltro ritenuta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono dolosamente i dati a loro disposizione con il beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici.”
    Fonte Wikipedia

    • La diga, alta 262 metri, era stata costruita tra il 1956 e il 1960 e doveva servire principalmente per la produzione di energia idroelettrica. Nel 1959, quando i lavori di costruzione della diga erano quasi conclusi, una frana riversatasi in un vicino bacino idroelettrico spinse ad approfondire le indagini geologiche e geofisiche per valutare la stabilità dei versanti che contornavano il costruendo invaso. Uno dei consulenti fu il geologo austriaco Leopold Müller, che si avvalse della collaborazione di due geologi italiani, tra i quali Edoardo Semenza, figlio del progettista della diga. Nella relazione che consegnarono veniva indicata l’esistenza di una antica frana di età preistorica sul versante settentrionale del monte Toc, che avrebbe potuto muoversi nuovamente.

      Nel settembre del 1959 la diga era stata completata e furono iniziate le prove di invaso. Nel marzo del 1960 sul versante instabile si formò una grande fessura a forma di M, lunga più di 2 km a larga 1 m, seguita nel novembre dello stesso anno da una frana di 700.000 metri cubi che, precipitando dentro l’invaso, generò un’onda anomala di 10 m di altezza. Si decise quindi di abbassare il livello delle acque invasate, sino a quando i movimenti di versante cessarono del tutto.

      Nel novembre 1960, si verificò una prima frana di dimensioni minori, che portò all’esecuzione di vari sondaggi e prospezioni, tra le quali alcuni sondaggi sismici che rivelarono la presenza di roccia fratturata a profondità significative. Nel 1961 fu creato un modello in scala del bacino del Vajont per testare diverse ipotesi di frana.

      Nonostante gli sforzi fatti per tentare di stabilizzare il versante in dissesto il disastro si verificò il 9 ottobre 1963, quando una frana di dimensioni enormi (270 milioni di metri cubi) si staccò dal versante nord del monte Toc precipitando nel lago artificiale, generando un’onda di piena che superò in altezza la diga stessa e si riversò nella valle sottostante causando una catastrofe di proporzioni epiche. L’onda sommerse numerosi centri abitati, tra cui Longarone, provocando la morte di oltre 2.000 persone. Due villaggi, Celo e Toc, scomparvero completamente dalla mappa, sommersi dall’onda di piena generata dalla frana. Tutto si svolse nell’arco di qualche minuto.

      Le cause principali del disastro sembrano essere state la costituzione geologica del versante del Monte Toc, il disboscamento, il deterioramento delle caratteristiche meccaniche della roccia, gli sbancamenti dovuti alla costruzione di strade e canali, la presenza del lago artificiale e le intense precipitazioni che innescarono la frana.

      Dopo il disastro, furono condotti diversi studi e inchieste per determinare le cause esatte del crollo della montagna e le responsabilità legate alla costruzione della diga.

      Fonte Ingv ambiente

      Il 29 novembre 1968 furono portati a processo 11 imputati, per i quali furono chiesti 21 anni per disastro e omicidio colposi. Il capocantiere, e imputato, Mario Pancini si suicidò nel 1968 prima dell’inizio del dibattimento. Nel 1971 l’iter processuale si concluse con la sola condanna di Alberico Biadene, ingegnere della Sade, a 5 anni, e di Francesco Sensidoni, del ministero dei Lavori pubblici, a 3 anni e 8 mesi, entrambi per il reato di inondazione, aggravato dalla prevedibilità.

      Fonte Focus

    • Ok il Vajont c’entra ma il suo esempio dovrebbe indurci a pensare che tutte le opere pubbliche sono state fatte con frode? Quanti esempi di questo tipo, considerando il ponte Morandi che però è stato rifatto, esistono rispetto al totale delle opere pubbliche? Rispetto agli anni di quella tragedia risultano essere cambiate tante cose sia in termini di sicurezza che di controlli. Ora voler mettere sempre tutto in dubbio citando alcuni, pochi, esempi del passato fermerebbe tutte le opere di un paese. Quindi la storia insegna ma di acqua sotto i ponti rispetto a quasi 50 anni fa ne è passata in termini di tecnologia controlli e legislazione

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