La Cgil Abruzzo Molise bussa alla porta dell’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, par avere lumi sulla paventata Struttura di Missioni per i controlli sulla spesa sanitaria delle Asl. Le funzioni sarebbero quelle di controllo sull’operato delle Aziende Sanitarie abruzzesi e sui conti, in ordine, che le Asl devono avere in base ai risultati ottenuti dai piani di razionalizzazione della spesa. Una sorta di fratello gemello del Dipartimento Sanità, che ha quale supporto tecnico l’Agenzia regionale di Sanità. Tutte le attività di predisposizione degli obiettivi ai Direttori delle Asl, così come i compiti di verifica e controllo, sono proprie, infatti, del Dipartimento regionale. A questo si aggiungono i compiti di verifica e controllo della Commissione consiliare competente in materia che, da ultimo, esprime parere obbligatorio sulla appropriatezza dei Piani di razionalizzazione della spesa delle Asl”.
“Non si comprende, perciò – scrive la Cgil Abruzzo Molise – la necessità di una ulteriore struttura che faccia quello che già fanno altri e con l’unica vera innovazione di un aumento di spesa, mentre si riducono servizi al cittadino per risparmiare. Un aumento di spesa che avviene mentre esponenti di maggioranza chiedono di riflettere sul mantenimento dei piccoli plessi sanitari perché occorre risparmiare. Un aumento di spesa quando si sente parlare addirittura di una tassa di scopo per ripianare il debito sanitario. A che serve, quindi, questa nuova struttura che andrebbe solo ad aumentare la filiera dei controlli e diluire le responsabilità connesse ad essi?”.
“E’ nostra convinzione – conclude la nota -che si debba, invece, potenziare, nel rispetto dei limiti di spesa, il personale del Dipartimento Sanità i cui dipendenti lavorano con abnegazione e sotto organico tanto da avere difficoltà addirittura a poter fare le ferie. Occorre dare fiducia, sostegno e risorse a quella classe Dirigente che da tempo opera nel settore e che meglio conosce i problemi dalla sanità abruzzese. Non è facendo un nuovo centro di costo, che si avrà più efficienza ed efficacia nell’azione di verifica, monitoraggio e controllo sulla spesa sanitaria, ma investendo su ciò che già esiste senza nuovi o ulteriori costi per la collettività”.
Ma se sono tutti truccati dalle superspese gli appalti di forniture militari nelle due guerre che hanno fatto cadere esattamente 1.005.000 ragazzi e cioè 330.000 nella seconda guerra mondiale e 675.000 nella prima, figuriamoci se stessi
biechi esseri, mostri di uguale genere, non gonfiano all’inverosimile le spese delle ASL o di altri enti pubblici se i denari rubati finiscono a sordido vantaggio delle loro tasche.