Il clima torrido non è segnalato solo dalla colonnina di mercurio nello stabilimento Marelli di Sulmona. A togliere il sonno ai 462 dipendenti della fabbrica sulmonese non sarà né l’afa di fine agosto, né il turno di lavoro notturno, soppresso da oggi. Bensì le parole dell’assessore alla Attività Produttive, Tiziana Magnacca, preoccupata dalle notizie poco rincuoranti sulla situazione dell’ex Sevel di Atessa. Il cordone ombelicale che lega la produzione peligna alla fabbrica teatina è ben noto, così come l’unico cliente della produzione ovidiana, Stellantis, dal quale arrivano “segnali non confortanti”, per utilizzare le parole di Magnacca. Fanno eco le dichiarazioni di Adolfo Urso, ministro al Made in Italy, che al meeting di Rimini ha evidenziato i “segnali negativi” da parte del gruppo Tavares.
Alle 22:00 di ieri, intanto, il cartellino dei dipendenti della Marelli è stato timbrato solo in uscita. E così sarò almeno fino a fine settembre, con impiegati e operai che saranno operativi nei due turni della mattina e del pomeriggio. Una decisione figlia, appunto, dello stretto legame con l’ex Sevel, da cui dipende l’80% della produzione dell’impianto ovidiano. Soppressione che innesca un effetto domino sulla busta paga, più leggera nei prossimi trenta giorni. Gli ammortizzatori sociali prevedono la riduzione del 45% delle ore lavorative, e dureranno per un intero anno. L’unica nota lieta è arrivata lo scorso mese, con la conferma della commessa Ducato per altri sette anni. Poi del doman non v’è certezza.
Situazione critica, come denunciano Fiom e Cgil. Le nubi di tempesta sullo stabilimento di Sulmona stanziano da tempo, con gli investimenti nulli così come la manutenzione straordinaria. Lampi che fanno presagire un destino non proprio a lungo termine per la sede peligna di Marelli. “Abbiamo ascoltato con stupore le dichiarazioni di fine luglio della assessora Magnacca – commenta Simona De Sanctis di Fiom -, la quale si diceva sollevata per le notizie che apprendeva dalla stampa nazionale sui piani di Stellantis per il nostro Paese e per la nostra regione in particolare. La dichiarazione di sabato scorso risulta essere di segno completamente opposto e praticamente conferma tutte le nostre preoccupazioni per la tenuta dello stabilimento Marelli di Sulmona, visto che, come dichiarato dalla stessa azienda, lo stabilimento Marelli di Sulmona è ‘in simbiosi’ con la Sevel di Atessa”.
Da svariati mesi Fiom ha lanciato un appello alle Istituzioni locali e alla politica perché abbia luogo un incontro di approfondimento sulle prospettive dello stabilimento peligno. Grido di aiuto recepito dal sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, che ha concordato il prossimo tavolo sull’automotive proprio a Sulmona. “Come FIOM – conclude De Sanctis – temiamo che non ci sia ancora piena consapevolezza della gravità della situazione in cui versa il settore nella nostra regione e nel nostro territorio”.
E che vi aspettavate.??? Aiuto dalla politica dei signorotti ??
Questi sanno solo farsi i belli su Facebook ..
È finito il tempo delle sagre e dei festeggiamenti a caso ora le consigliere regionali si svestano dei nastri e inizino a guadagnarsi la pagnotta che qua la situazione è grave.
Quando i 5 stelle denunciavano questa situazione
gli altri stavano a pensare a fare cosa ??? Le sagre paesane?
Abbiamo dato contro all’unico partito che poteva salvarci da questo schifo di sitazione .
La campagna elettorale di rete 4 e company ci ha fatto odiare chi ha combattuto per il popolo ….