C’è chi lungo le strade d’Abruzzo, nelle notti di mezza estate, corre verso casa. E non sempre sono esseri umani, motorizzati, come la famiglia di Introdacqua che qualche sera fa ha incrociato in località Sticco, nei pressi del cimitero, un’altra famiglia, seppur composta dalla sola madre e dai suoi due piccoli. Lei si chiama Barbara, è un’orsa che ha trovato dimora nella Riserva del Monte Genzana. Qui ha dato alla luce i suoi due cuccioli. Qui ha la sua tana e la sua zona di comfort. Tranquillità disturbata da un’altra famiglia, che sì stava anch’essa rincasando ma, spinta dalla curiosità di immortalare i plantigradi, ha ben pensato di non rispettare le distanze di sicurezza (solitamente, nelle ordinanze emesse nei Comuni di Parchi abruzzesi, almeno 300 metri) e abbagliare e quasi rincorrere quell’orsa con i suoi due cuccioli. Loro non possono che fissare, timorosi, i fari dell’auto che “sembrano chiedermi chi cerchiamo noi”, per citare Max Pezzali.
Una scena simile, almeno nelle modalità, a quella già vista nel 2019 quando un’orsa marsicana e i suoi due cuccioli sono stati tallonati da una vettura, lungo le strade di Pescasseroli. Una fuga che ha “strappato” uno dei due piccoli alla madre, andato disperso. L’unica differenza, in questo rischioso parallelo, è nelle intenzioni. Se a Pescasseroli furono turisti ad inseguire l’orsa, qui sono dei residenti in procinto di tornare nella propria abitazione che dista poche centinaia di metri dal luogo dell’avvistamento. E se dal lato passeggero si sente chiaramente “Fermati!”, chi è alla guida afferma “Fammi avvicinare”. Insomma, il piede sull’acceleratore sembra più spinto dalla curiositas che dalla fretta di coricarsi sotto le coperte e farsi abbracciare da Morfeo.
Un atteggiamento che il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, stigmatizza. “Il comportamento del guidatore è profondamente errato – spiega – avrebbe dovuto fermarsi e lasciare tempo alla femmina di allontanarsi”. Introdacqua da sempre è crocevia di orsi, specie durante la seconda parte dell’estate, come testimoniano i due avvistamenti a cavallo tra agosto e settembre del 2023. Una tappa quasi obbligatoria per i plantigradi, che da Pettorano sul Gizio arrivano fino a Scanno, calpestando necessariamente il territorio introdacquese.
La storia dell’orsa Barbara collegata alla Riserva del Monte Genzana, tant’è che da tempo la stessa Direzione segue con occhio attento il plantigrado. Barbara, infatti, ha fatto tana nella Riserva, dando alla luce lì i suoi due cuccioli. Trasformando, di fatto, la Riserva da zona periferica ad area di riproduzione.
Vergognati, non hai dimostrato empatia,rispetto. Non hai capito che si sono spaventati?
Concordo con Carla!.RIFLESSIONE: Riusciremo un giorno a tornare UMANI???
Siccome il comportamento da seguire in questi casi è noto, deduco che, consapevolmente, la necessità di un video migliore prevale sulla tutela e il rispetto degli animali.
Al posto del caffè consiglio l’orzo, con la zeta.
Poverini si sono spaventati!ora un ventennio in prigione per tutta la famiglia (umana) sarebbe perfetto giusto?ma per piacere…