Costruire luoghi abbattendo edifici: Pratola inaugura largo San Rocco

Un intervento di riqualificazione urbana che restituisce ai cittadini un “nuovo spazio di relazione piacevole e sicuro”. Così l’amministrazione comunale di Pratola Peligna ha inaugurato ufficialmente Largo San Rocco, la nuova piazzetta realizzata grazie al lavoro portato avanti dal Comune con l’Ufficio del recupero del disabitato nell’ambito degli interventi post sisma. Finanziato in parte con le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione e in parte con fondi di bilancio l’intervento che collega largo dei Fabrizi a via Bainsizza è frutto di un progetto che “urbanisticamente di avvicina al concetto di vicinato”.

A spiegarlo l’architetto Sergio Pietraforte coordinatore dell’Ufficio del disabitato per il quale con largo San Rocco il Comune di Pratola Peligna ha “seguito una logica diversa” da quella dei tanti interventi post sisma dove “situazioni esistenti sono state ristrutturate senza pensare minimamente alla vivibilità degli spazi”. A differenza di quanto realizzato a Pratola dove il Comune è riuscito a recuperare parte del disabitato sottraendolo al degrado e all’abbandono per un miglioramento anche igienico sanitario dei luoghi. Un intervento reso possibile “grazie alla sensibilità di progettisti e cittadini” aggiunge Pietraforte riferendosi ai quei pratolani che hanno scelto di donare al Comune due ruderi in stato di abbandono, manufatti poi abbattuti per lasciare spazio alla nuova piazzetta. Dove sarà possibile anche organizzare piccoli eventi d’arte e di cultura, aggiunge l’architetto soddisfatto per un intervento che al di là di qualche malumore sulla scelta della pavimentazione, risponde pienamente alle esigenze di vivibilità dei cittadini. “Qualcuno ha avuto da ridire sulla betonella grigia con cui abbiamo sostituito il battuto cementizio preesistente – conclude il coordinatore – senza capire che è stata la scelta migliore tenuto conto del contesto”.

Quel contesto dove le mura circostanti e l’acciottolato di fiume recuperato nell’intervento di riqualificazione mal si sarebbero conciliati con una pavimentazione “arabescata” che forse qualcuno avrebbe preferito perché, come ricorda lo stesso Pietraforte “l’importante non è ciò che è bello ma ciò che è corretto”.

Un intervento che sembra apprezzato dai residenti molti dei quali vedono nell’iniziativa risvolti positivi anche sul piano della sicurezza con un’area aperta facilmente raggiungibile in caso di terremoto. Non resta che aspettare per capire se largo San Rocco sarà vissuto al massimo delle sue potenzialità, magari con qualche elemento di arredo urbano in più che renda lo spazio più accogliente. Come una panchina che qualcuno spera verrà posizionata nella piazzetta dove l’angolo verde e la fontanella potrebbero non bastare per dar vita ad uno “spazio di relazione”. Con il rischio di vedere vanificata la finalità stessa di un intervento che recuperando un’area degradata punta a sviluppare un nuovo vicinato. Rischio oggi minimizzato dalla cosiddetta “architettura partecipata” che, spiegano gli esperti del settore, prima di ogni intervento di ricostruzione o di riqualificazione, “dialoga” con i cittadini per recepirne le istanze all’interno di una virtuosa interazione tra committente, progettisti e fruitori finali.

Intanto per largo San Rocco saranno i pratolani a decidere di vivere e “sentire come proprio” un nuovo spazio che prima non c’era per dare senso ad un intervento di riqualificazione non solo urbana.

Elisa Pizzoferrato

1 Commento su "Costruire luoghi abbattendo edifici: Pratola inaugura largo San Rocco"

  1. Al di là di ogni considerazione sulle caratteristiche del progetto,chapeau al sindaco Antonella Di Nino!E,avendo letto di un suo problema di salute,le invio,tramite questa testata, tanti auguri per una pronta guarigione.

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