Accoltellamento in piazza: stretta sulla movida a Castelvecchio Subequo. Quattro denunce

Ad una settimana dalla rissa con accoltellamento tra giovanissimi, arriva anche a Castelvecchio Subequo la stretta sulla movida. Ad annunciarla la sindaca del centro subequano Marisa Valeri, pronta a fare un’ordinanza con la quale limitare l’uso di alcol e gli orari di apertura dei locali. “E’ un provvedimento che voglio condividere con gli esercenti, perché non voglio penalizzarli – spiega – ma è necessario dare un segnale, perché quanto accaduto la scorsa settimana, soprattutto perché ha coinvolto giovanissimi e minori, è grave e non va sottovalutato”. L’idea è quella di vietare la somministrazione di alcolici dopo la mezzanotte e l’uso del vetro fuori dai locali, azioni di prevenzione che devono accompagnarsi con quelle di deterrenza: “Mi sono già confrontata con i carabinieri – continua la sindaca – e chiederò anche io un incontro al prefetto come fatto ieri da Sulmona. Non si tratta di instaurare un clima di polizia, ma di garantire la sicurezza dei ragazzi, soprattutto dei ragazzi”.

I carabinieri della compagnia di Sulmona che indagano sul caso, intanto hanno depositato la prima relazione dettagliata alla procura di Sulmona e a quella del tribunale dei Minori dell’Aquila, denunciando al momento quattro persone, ovvero i tre ragazzi finiti in ospedale (il ventisettenne di Castelvecchio attinto da una coltellata), i due fratelli romani in vacanza dai nonni a Molina Aterno (uno dei quali minore) e un quarto ragazzo, un ventenne di Castelvecchio Subequo, che avrebbe partecipato attivamente agli scontri. L’accusa è quella di rissa aggravata e lesioni aggravate, con l’arma del delitto, un coltello, che è stato ritrovato dai carabinieri in un’area da cantiere di Castelvecchio Subequo.

L’indagine non è finita, però, perché al vaglio degli inquirenti ci sono anche le posizioni di altri giovanissimi.

5 Commenti su "Accoltellamento in piazza: stretta sulla movida a Castelvecchio Subequo. Quattro denunce"

  1. Concetta Di Prospero | 26 Luglio 2024 at 07:18 | Rispondi

    “Movida”? De che…?
    Far West direi… aldilà della retorica di millantate mode ed artificiosi modelli di un presunto vivere lovely and slow paesano che l’hanno visto solo loro… gli inventori e promotori dello stesso sulle testate e i social.
    Nei nostri bei paesi e paesello di quando Berta filava
    Ci vorrebbe l’occhio lungo di Monicelli coi suoi parenti serpenti…
    Il disagio la delinquenza la fanno da sovrani.
    Meno eventi più cura reale dei territori, se dopo l’analisi parziale ci si chiede la cura. Più famiglia ed istituzioni meno colpe e compiti appioppati aprioristicamente alla Scuola

    • Esiste già qualcosa | 26 Luglio 2024 at 08:45 | Rispondi

      Comunque esiste il daspo urbano…creato apposta per fare in modo che le persone colpite non possono più uscire la sera e frequentare locali pubblici o privati…cominciassero ad applicarlo in modo serio…

      • non credo proprio | 26 Luglio 2024 at 08:53 | Rispondi

        ma che dici, il daspo evita solo che vanno in un determinato luogo a determinate ore, è un deterrente che non ha prodotto gli effetti sperati, forse sarebbe da introdurre il Daspo politico così chi ha depauperato le aree interne di tutte le istituzioni non possa più governare o sedere negli scranni prefettizi .

  2. Frekete movida a Castelvecchio…

  3. Ma di che state parlando? Sono paesi dove per trovare qualcuno in giro dopo le 20 ci vuole chi l’ha visto. Una rissa come ne saranno successe a decine nella storia dei nostri paesini non può diventare un fenomeno sociale.

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