Il 2 agosto si ritorna in controllo analogo, per ottenere il ripristino dei ristori ambientali dovuti a Sulmona e Pacentro per ospitare sul proprio territorio comunale la discarica di Cogesa. Sarà il primo punto all’ordine del giorno dei dieci da discutere. Ad annunciarlo è stato il primo cittadino di Sulmona, Gianfranco Di Piero, in una risposta inviata all’avvocato Umberto Di Primio, difensore civico della Regione Abruzzo. Di Primio, su input del blogger Marco Alberico, fondatore del blog “Casa di Vetro”, ha avviato una interlocuzione tra le amministrazioni di Sulmona e Pacentro con Cogesa, società partecipata coinvolta, al fine di ristabilire il ristoro ambientale dovuto per legge.
Soldi che i due Comune, almeno per ora, non vedranno, dato che il bilancio di previsione 2023 di Cogesa è stato approvato (senza il voto favorevole di Sulmona) non prevedendo il ristoro ambientale per la città di Ovidio. Volontà per il ripristino dei ristori arriva anche da Unione e Futuro per Pacentro. La lista vincitrice delle elezioni pacentrane, già lo scorso giugno aveva anticipato l’argomento, spiegando che quei rimborsi sono dovuti a Pacentro e ai pacentrani.
Ristori negati nell’assemblea dello scorso novembre dai sindaci dei Comuni soci di Cogesa: Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Castel di Sangro, Cocullo, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Prezza, Raiano, Secinaro, Scanno, Campo di Giove, Introdacqua, Roccacasale, Corfinio, Villalago e Castel di Ieri. Questi i “franchi tiratori”, che pur di rimediare alla situazione finanziaria disastrosa della società hanno deciso di tirare la cinghia proprio su quei rimborsi che dovrebbero tutelare chi ospita la discarica sul proprio territorio.
Anche perché lo prevede la legge, come riporta la richiesta di interesse generale fatta dal blog “Casa di Vetro”, che cita la legge regionale 19/12/2007. La norma per la gestione integrata dei rifiuti prevede il contributo ambientale ai comuni sede di impianti per rifiuti urbani che la Regione determina, con apposite direttive, norme e criteri generali per determinare il contributo, inteso come “ristoro ambientale”, dovuto ai Comuni sede di impianti per la gestione dei rifiuti urbani e le modalità di ripartizione del contributo stesso fra i Comuni confinanti effettivamente interessati dal disagio provocato dalla presenza degli impianti, tenendo conto della tipologia degli stessi, delle caratteristiche socioeconomico-ambientali dei territori interessati e della quantità e natura dei rifiuti gestiti.
Un passo indietro ci sarebbe stato da parte di alcuni sindaci soci. I primi cittadini avrebbero aperto al ripristino dei ristori, a patto che quei soldi vengano utilizzati per attività e interventi inerenti esclusivamente al sito della discarica di Noce Mattei.
Pecunia non olet è il caso di dire, anzi: nei giorni in cui è partito il monitoraggio ambientale e sanitario di Sulmona, con tutte le preoccupazioni e i dati allarmanti esposti dall’Istituto Superiore di Sanità, i ristori sarebbero solo una spolverata di incenso.
Nel consiglio comunale dedicato il dottor Balassone nonché consigliere comunale ha detto che i dati per le donne sono nella media regionale per gli uomini al di sotto della media. Il che sembrerebbe smentire i cd dati allarmanti . Quale è la verità ?
Questa amministrazione sembra navigare a vista… si dice il contrario di tutto, si agisce secondo l’impeto del momento.
Cosa assai più grave, non si riesce a capire quale è la visione de signor sindaco su Cogesa e sulla città .
La sola constatazione doverosa è che Sulmona sta pian piano morendo