L’accusa per la quale è finito davanti ai giudici era “bestiale”, è il caso di dire: avrebbe strangolato il gatto della suocera perché non sopportava i felini girare per casa, nella quale l’uomo, un quarantaduenne di Pratola Peligna, si era trasferito nel 2018. Non solo: secondo l’accusa il quarantaduenne avrebbe maltrattato i suoi tre cani prendendoli a calci e bastone e arrivando a morderli, lui a loro, le orecchie. E ancora, secondo la denuncia presentata dalla suocera, avrebbe minacciato la madre di sua moglie di ucciderla con veleno per topi.
Accuse pesanti che, tuttavia, secondo il tribunale di Sulmona non hanno trovato riscontri probatori: l’uomo, infatti, ieri è stato assolto per “insufficienza di prove”, ovvero perché il fatto non sussiste.
“E’ stata una denuncia strumentale, finalizzata a costringere il mio cliente a lasciare l’abitazione – spiega l’avvocato difensore, Alessandro Tucci – nessun accertamento specifico è stato effettuato per dimostrare l’uccisione del gatto”.
Anche perché, ha spiegato nella sua arringa il difensore, in quella casa c’erano un centinaio di gatti. Difficile accertare la morte per “torsione del collo”.
Speriamo che lo chiudono questo tribunale. Altrimenti lo mettiamo anche a Giulianova, Roseto degli Abruzzi , CHE SONO PIÙ GRANDI DI SULMONA, ma siccome non c’è il tribunale, tanti reati demenziali non accadono.Succedono meno reati perché il tribunale sta a Teramo. Oppure io tribunale lo mettiamo anche a Montesilvano che è tre volte Sulmona e non c’è neanche una pretura.
A quanto pare, l’imputato era un gattolico praticante…