Isolati più che divisi. D’altronde la foto dei meloniani, lasciati soli tra gli scranni dell’opposizione in aula consiliare, vale più di mille parole. Vittorio Masci e Salvatore Zavarella la seduta del consiglio odierno l’hanno portata a termine, a differenza dei colleghi che hanno abbandonato l’aula, in segno di protesta, al momento della discussione a seguito dalla nota dell’ISS su tumori e possibili collegamenti con la discarica Cogesa.
Loro che non firmano “le iniziative politiche dei singoli consiglieri”, come precisa Masci sugli “autografi” mancanti di FdI nei comunicati di minoranza. La visione di idee e di modi è diversa. Non è un mistero. Se da un lato gruppo misto e civici hanno chiesto un consiglio partecipato sulla nota ISS, dall’altro i Fratelli d’Italia hanno bocciato la proposta. “Il consiglio comunale non è un’agorà”, ha tuonato Masci. “Qui non siamo ad Atene. Noi siamo i rappresentanti dei cittadini e delle loro istanze. Se vogliono possono fare un dibattito pubblico”. Che poi, come sottolineato dai meloniani, nessuna delle parti che avrebbero dovuto partecipare alla seduta (negata) ha fatto pervenire richiesta al Presidente del Consiglio, Cristiano Gerosolimo. Né sindacati, né rappresentanti dei comitati cittadini.
Ma è solo la punta dell’iceberg di una frattura aumentata nell’ultima settimana. Colpa della cena di pesce a Pescara (che i diretti interessati ripeteranno a Sulmona) dove i meloniani sono stati pizzicati assieme al sindaco Di Piero e a due esponenti della maggioranza: Claudio Febbo e Mimmo Di Benedetto. Sulla paranza, infatti, la stessa minoranza voleva vederci chiaro. La domanda di attualità presentata da Teresa Nannarone non è stata ammessa perché “personale” e non è servito trasformarla in interrogazione: bocciata, o meglio, rimandata al prossimo consiglio comunale. Quando magari la frittura sarà bella che digerita. Motivo? Non è un argomento che riguarda fatti amministrativi, bensì privati. Meglio non parlarne, insomma. “SulmonaLiberamenteFascista”, commenta Nannarone su Facebook, accusando l’Amministrazione di aver alzato i ponti levatoi per lavorare in modo poco trasparente a palazzo. “Sempre fatto bandi a norma e legali – ha spiegato in aula il sindaco, Gianfranco Di Piero -. Sulla questione canile sono sempre stato prudente. E’ chiuso in quanto cantierato. Il dissesto finanziario di Cogesa? Non lo si scopre di certo oggi”.
Lumi sulla tavolata pescarese li chiedono anche i Cinque Stelle. O almeno chi all’interno del Movimento è fuori da Palazzo San Francesco. La richiesta di un confronto con il sindaco, arrivata dal Coordinatore Provinciale Attilio D’Andrea, è stata minimizzata dal consigliere grillino Angelo D’Aloisio. “E’ un summit programmato – spiega – per valutare l’azione amministrativa, in quanto non abbiamo rappresentanti in giunta”. Lo stesso pentastellato ha rimarcato la sua appartenenza al Movimento e la chiusura a una possibile entrata di FdI in maggioranza. “Loro fanno la loro politica. Noi la nostra – conclude -. Il mio senso di appartenenza al Movimento non deve essere messo in discussione”.
L’unico punto di convergenza dove tutti sono d’accorso, che sia la maggioranza o che sia l’opposizione, è il Polo dell’Agenzia di Protezione Civile. Il semaforo verde per lo schema in comodato d’uso degli immobili sulmonesi all’Agenzia Regionale è passato all’unanimità. Almeno questo.
Beh presentare una interrogazione al consiglio comunale su una cena le batte tutte ……
Ps mi hanno riferito, quelli che hanno ascoltato il dibattito, che il dott. Balassone ha spiegato i dati del rapporto Iss sui cd tumori. E mi è stato detto che i numeri sono nel caso delle donne nella media regionale nel caso degli uomini addirittura sotto la media. Nell’articolo di questo non leggo nulla. Volevo capire se mi è stata raccontata una inesattezza o meno. Chiedo senza nessun intento polemico ma solo per capire