Si è incatenato davanti al tribunale di Sulmona per portare avanti la sua personale battaglia contro una giustizia che “lo avrebbe fortemente penalizzato”. E un imprenditore di Goriano Sicoli che ha iniziato uno sciopero della fame dopo aver parcheggiato la sua vettura a pochi metri dal palazzo di giustizia affidando le ragioni del suo gesto a cartelli di protesta.
“Sono vittima si sentenze a senso unico che mi hanno costretto a rimanere in Svezia per tanti anni senza poter tornare in Italia. Grazie all’intervento del consolato sono riuscito ad ottenere il visto che mi ha permesso di tornare a casa”.
Queste le parole del 65enne che al tribunale di Sulmona ha già inoltrato richiesta di ricusazione del giudice “che mi ha condannato per tre volte” ha concluso l’imprenditore costretto a recarsi in ospedale per essere medicato.
Fortissimo. Un vero combattente per la libertà. L’Italia e immensamente corrotta e con i magistrati ordinari che stranamente non vogliono accorgersi che lo è perché sono restate immutate nell’ordinamento repubblicano le stesse leggi sugli appalti pubblici che vigevano nel Regno di Sardegna, quando, ancora esistevano i sudditi e non i cittadini con i diritti compresi negli arti. 2,3 e 4 della Costituzione e, di conseguenza il diritto delle aziende di contrattazione in completa libertà ed uguaglianza giuridica con la Pubblica Amministrazione.
Hai avuto sempre ragione caro Emidio, se anche i generali dei Carabinieri rubano tangenti negli appalti pubblici è evidente che l’intero apparato istituzionale che ha in mano la gestione
del denaro pubblico HA TUTTO L’INTERESSE A MENTENERE INAPPLICATA LA Costituzione per preservarsi il potere statalista anteriore .
Il dramma macabro del generale CC è che ti ritornano nella mente centinaia e centinaia di migliaia di ragazzi mandati a morire in
guerra con armamenti inadeguati, con ancora i carri L e i CR42, perché con gli appalti militari (con le stesse leggi di
adesso) ci prendevano le tangenti negli ordinativi e solo per questa ragione li preferivano alla modernizzazione di armi più efficienti.
Oreste Liporace si chiama. Comunque non è da stupirsi, anche Giovanni Giolitti denunciò il 1920 che
nonostante 678.000
ragazzini caduti, a
Roma, risultava che
gli impassibili
funzionari pubblici
con gli appalti
militari avevano
pagato il triplo del
valore di mercato le
forniture e gli
armamenti in 30.000
contratti truccati.
Quindi figuriamoci quale normale amministrazione sia
solo qualche appalto
truccato da Liporace
in tempo di pace.
Si però, Per La Salvezza della Patria, è tempo che a questa gente che ci procurano questa terribile corruzione pubblica, gli si applichi il Codice Penale Militare di Guerra e vengano trattati come fu ingiustamente per il povero Di Giorgio Pasquale nato a Secinaro il 13.4.1884 – E non soltanto ai generali dei CC ed ai militari ma a tutti i responsabili di ogni forma di corruzione, che siano politici, amministratori magistrati funzionari etc.
Sono nella stessa situazione.ho denunciato amministratori di Budoni per eccesso di potere, falso in atto pubblico, falsificazione di carte catastali, rilascio concessioni in zona agricola, rilascio concessioni in zona verde, rilascio concessioni in zona ad altissimo rischio idrogeologico, infine per farci contenti hanno tolto la volumetria a tanti ignari cittadini di Budoni, volumetria poi inserita nei terreni di loro proprietà o terreni di loro amici o parenti, tutto in stile mafioso, come che siano entrati in casa a rubare con la licenza, tanti esposti presentati in Procura a Nuoro, che io sappia nessun procedimento aperto, ma solo Persecuzione nei miei confronti.?