Non sempre l’ospitalità è cosa sacra purtroppo e lo spogliatoio che oggi ha accolto il Sulmona, nella partita contro la Virtus Pratola, non è stato proprio il massimo in quanto a igiene. Cicche a terra, piatti doccia e lavadini sporchi, così come la pavimentazione, su tutto uno strato di degrado che riaccende il dibattito sulle condizioni dello stadio comunale di Pratola Peligna, l’Ezio Ricci.
In attesa di un regolamento, annunciato nei mesi scorsi dall’amministrazione Di Nino, che sembra non aver trovato una quadra tra le società interessate alla gestione, sono tante le associazioni sportive che all’Ezio Ricci svolgono le proprie attività. C’è la Virtus Pratola, ci sono i Nerostellati tranne che nelle partite di campionato dove migrano in campi omologati per la serie D, ci sono le Nerostellate, tutte le squadre giovanili e i bambini del rugby. Insomma, un bel vissuto al quale nella manutenzione e pulizia dovrebbe provvedere l’amministrazione con l’operaio addetto, almeno fino all’affidamento definitivo ad una di queste società.
Una situazione di abbandono da denunciare si, ma alla quale deve necessariamente accostarsi una riflessione, quella cioè di una responsablità delle società quantomeno nel dare una degna accoglienza alle squadre ospitate con spugna e straccio alla mano. Ciò non toglie che per l’Ezio Ricci ci sia ancora da lavorare, parecchio e rapidamente come il sindaco Di Nino aveva annunciato a fine agosto quando non si riuscì a trovare un accordo sulla gestione comune dell’impianto. Sulla situazione dello stadio comunale, e del suo adeguamento soprattutto a favore dei Nerostellati, era intervenuta proprio qualche giorno fa la locale sezione del Pd nel denunciare i ritardi. Accuse che la prima cittadina aveva prontamente rispedito al mittente.
Simona Pace
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