Mantenere in capo alla Regione Abruzzo le competenze in materia di VINCA eliminando la possibilità che i Comuni capoluogo possano effettuare valutazioni che “devono rimanere esclusivamente in capo alle strutture regionali”.
È quanto chiede la sezione Abruzzo dell’UNITEL, Unione nazionale italiana tecnici enti locali, in merito al procedimento di valutazione di incidenza al quale va sottoposto “qualsiasi programma, progetto, intervento o attività che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000”.
Valutazione per la quale, spiegano i rappresentanti UNITEL Abruzzo, sono necessarie effettive capacità degli enti incaricati di gestire “procedure complesse e specialistiche”. Di certo non alla portata dei Comuni, enti ai quali la Regione Abruzzo con la legge n. 26 del 2003 aveva trasferito le competenze relative alla VINCA “per tutti i piani non ricompresi tra quelli indicati nel comma 1 articolo 1 della legge regionale n. 2 del 2003 oltre ai piani agricoli e faunistico – venatori, senza alcuna verifica delle effettive capacità degli enti comunali”. Una previsione quella regionale che, spiega UNITEL, andava ad inserirsi in un più ampio contesto dove le inadempienze da parte del Governo italiano e delle altre Regioni sull’applicazione delle direttive europee “aveva portato all’apertura di una procedura di pre–infrazione per il nostro Paese”.
Tappa di un iter legislativo che l‘UNITEL ripercorre ricordando come l’Italia abbia risposto alla procedura europea con l’approvazione nel 2019 di linee guida che le Regioni hanno dovuto rispettare per adeguarsi a quanto statuito a livello comunitario. Adeguamento concretizzatosi per l’Abruzzo con la legge n. 7 del marzo 2020 che stabiliva la competenza regionale in materia di VINCA “subordinando però tale fatto all’effettivo adeguamento della dotazione di personale del dipartimento competente, da operare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge”. Giorni che, fa notare l’UNITEL, sono “abbondantemente trascorsi” senza che la Regione abbia provveduto a quel “completo previsto trasferimento delle competenze di VINCA alla struttura regionale dedicata”; inadempienza per la quale, su sollecitazione della Stazione ornitologica abruzzese, nell’agosto 2023 è arrivato anche il rimprovero da parte del Ministero dell’ambiente. Oltre alla prospettiva di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea, minaccia che ha portato alla legge n. 58 dello scorso anno con cui la Regione stabiliva la sua competenza per la valutazione di incidenza “su atti di pianificazione e programmazione territoriale, urbanistica e di settore e su interventi e progetti che interessino siti di importanza comunitaria, istituti o preposti, zone speciali di conservazione e zone di protezione speciale”. Lasciando però ai Comuni capoluogo di provincia la facoltà di esercitare le competenze in materia di VINCA su interventi, progetti e attività di rispettiva competenza.
Una situazione che oggi improvvisamente, spiega l’UNITEL, rischia di cambiare con una proposta di legge che verrà discussa dalle Commissioni bilancio, territorio e sanità per “cambiare le carte in tavola” prevedendo un ritorno della competenza ai Comuni, “in attesa che la Regione adegui la dotazione organica della struttura regionale al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni previste”.
Ennesimo esempio, per l’Unione nazionale tecnici enti locali, di una Regione che “scarica sui Comuni competenze a non finire, incurante del fatto che le strutture tecniche e amministrative comunali sono di fatto al collasso, con personale ridotto all’osso e carenza di competenze e professionalità specifiche”. Realtà sulla quale anche il TAR per ben due volte si è già espresso evidenziando che “le strutture comunali non hanno le competenze specifiche in grado di portare avanti valutazioni come quelle di incidenza”. Perché richiedono studi ambientali, biologici, agronomici, forestali, chimico-fisici, che un Comune non può eseguire se non avvalendosi di personale esterno”.
“Se in quattro anni la Regione Abruzzo che ha al suo attivo quasi 1500 dipendenti – conclude l’UNITEL – non è riuscita a organizzare gli uffici competenti in materia, come può un Comune abruzzese medio con al suo attivo uno o due tecnici, spesso diplomati, portare avanti una materia così complessa?”. Per questo si attende lo stralcio della modifica di legge con l’auspicio che la Regione Abruzzo proceda ad attuare quanto da tempo richiesto dall’Unione Europea.
Mi piace molto il tuo modo di scrivere e di fare il giornalista sei libero e si sente complimenti Patrizio non lasciarti piegare dai poteri forti.