I lavori sono iniziati e subito dopo sono stati sospesi: tutto fermo da quasi sei mesi nella scuola materna Celidonio e nell’annesso e gemello immobile del Centro per l’impiego in via L’Aquila. La demolizione dell’edificio, a cui dovrebbe seguire la sua ricostruzione, è stata bloccata a gennaio subito dopo un nostro articolo nel quale si evidenziava il disagio che i martelli pneumatici stavano creando all’attività del Centro per l’impiego che, d’altronde, con la ormai ex scuola materna, condivide anche l’utenza. Insomma le ruspe si sono fermate perché oltre non potevano andare, non fino a quando l’ufficio regionale non si sarà trasferito. Trasloco che doveva essere fatto già a novembre quando partirono i lavori, ma che non è stato ancora programmato: prima perché si è perso tempo dietro l’ipotesi della sede provvisoria di via Matteotti (l’ex Centro Celestiniano) inutilizzabile perché non si ritrova il certificato di agibilità e poi per le autorizzazioni da avere per la nuova sede, anch’essa temporanea, individuata e deliberata dal Comune nella palazzina verde del Contratto di Quartiere. L’ultimo sopralluogo della Regione, dopo il via libera del ministero, sembra ci sia stato giovedì scorso: ora si tratterà, insomma, di sostituire dei sanitari negli appartamenti riservati al Centro per l’impiego e quindi procedere al trasloco. Tempi certi, però, non ce ne sono e questo inevitabilmente pone un problema per la scuola materna, nel frattempo trasferita anch’essa alla palazzina verde, e soprattutto per la tempistica dei lavori della nuova scuola che, oltretutto, rientrano nel Pnrr e devono essere terminati entro il 2025.
Di certo i bambini della Celidonio saranno costretti almeno un altro anno al piano terra della palazzina verde, senza neanche avere la possibilità di utilizzare il giardino perché i giochini, che pure ci sono, non sono a norma per bambini così piccoli. Gli addetti ai lavori della scuola hanno chiesto inutilmente al Comune di trasferire almeno i giochi che giacciono nell’ex scuola di via L’Aquila, in modo da garantire ai bambini uno sfogo all’aria aperta. Nessuna risposta, ovviamente.
I lavori per la nuova scuola, circa 1,8 milioni di euro, dovevano durare un anno, con la consegna che c’è stata a novembre scorso. Arrivati a quasi fine giugno, però, si è ancora al punto di partenza: muro più, muro meno, buttato giù.
Tutto fermo, come fermi sono i lavori sull’altra scuola contigua di via Cornacchiola, dove dovrebbe trovare la sede definitiva il Centro per l’impiego. Anche questi lavori inseriti nel Pnrr e già finanziati con anticipo dalla regione. Si attende, però, ancora il progetto.
Una vergogna continua! Una città in balia di inefficienza e burocrazia, dove a farne le spese sono bambini e studenti.
Come da copione.Lavori interminabili fermi al palo da anni.E’ una vergogna.