Siccità: stop alle centrali idroelettriche. Il Consorzio dal prefetto: “Sarà sempre peggio”

Sarà una stagione dura e faticosa, soprattutto senz’acqua: per gli agricoltori e non solo per gli agricoltori del territorio. La seconda giornata di “secca”, oggi, per i canali legati alla vasca di Forma Grande che alimenta mezza Valle Peligna, si accompagna anche con la sospensione della produzione nelle due centrali idroelettriche dell’Enel che dallo stesso fiume Vella vengono alimentate. L’Enel ha infatti fermato le turbine a causa della riduzione consistente della portata del fiume, passato da 800 litri/secondo a 200/300 litri/secondo. “Bisogna garantire il minimo vitale per il fiume – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Maurizio Monaco – e cercare allo stesso tempo di non mandare in crisi gli agricoltori della zona nord della Valle Peligna, quelli, per intendersi, che si alimentano a Forma Grande che vanno dalle Marane a Roccacasale e Pratola Peligna. Proprio per garantire gli agricoltori più lontani, abbiamo fatto ricorso al razionamento dell’erogazione: la chiusura dei rubinetti il martedì, giovedì e sabato, ci consente, per il momento e con questa portata del fiume, di riempire la vasca e così dare sufficiente irrigazione anche ai terreni più lontani che altrimenti resterebbero scoperti”.

Non è un male passeggero, avverte Monaco: “La situazione sarà così per tutta l’estate e anzi è probabilmente destinata a peggiorare – spiega il presidente – scontiamo gli ultimi quattro anni di assenza di grandi nevicate. Le falde si sono abbassate e poi ci sono le concause: una rete vecchia e dispersiva e una educazione all’uso dell’acqua che è sconosciuto ai nostri agricoltori”.

I 720 chilometri di tubazioni del Consorzio risalgono, le più giovani, agli anni Sessanta/Settanta, molte sono addirittura della seconda metà dell’Ottocento: “La metà delle tubature, circa 400 chilometri – aggiunge Monaco – è in eternit: questo vuol dire che una rottura comporta la necessità di chiamare ditte specializzate per lo smaltimento e ovviamente una montagna, anzi un fiume di soldi, che non abbiamo”. Interventi, in realtà, per limitare la naturale dispersione, sarebbero necessari anche sui 400 chilometri di canali a cielo aperto: “Il governo ha nominato un commissario – spiega il presidente – speriamo che si riescano a recuperare risorse per cominciare ad intervenire”.

Per limitare i danni, bisognerebbe poi utilizzare la risorsa con più parsimonia: “I nostri agricoltori non sono educati all’uso razionale dell’acqua, perché qui c’è sempre stata – continua il presidente del Consorzio – molte irrigazioni per durata e quantità potrebbero essere evitate”.

Il Consorzio cercherà di intervenire anche sui cinque punti di presa a Pettorano sul Gizio, dove ci sono le sorgenti: anche qui si tratta di accorgimenti che aiutano, ma non risolvono.

Un problema destinato ad esplodere questa estate e per il quale il Consorzio mette le mani avanti: “Ho chiesto un incontro con prefetto – spiega Monaco – per capire come affrontare l’estate”. Perché il problema non sarà solo dei campi e delle colture, ma anche economico e sociale.

4 Commenti su "Siccità: stop alle centrali idroelettriche. Il Consorzio dal prefetto: “Sarà sempre peggio”"

  1. IL REFERENDUM HA SANCITO L’ACQUA COME UN DIRITTO E NON UN BENE FUORI LE SOCIETà I CONSORZI E QUANT’ALTRO DI PRIVATO E SPECULATIVO DA QUESTO ELEMETO INDISPENSABILE PER LA VITA

  2. Dovrebbero usare i militari. Che vadano campagna per campagna a controllare che non siano presenti colture che richiedano troppa acqua, come per esempio cocomeri e cetrioli. Che si passi all’azione e avanti tutta che la crisi alimentare non si crea da sola! Buon lavoro a tutti e mi raccomando, risultati! Tolleranza 0!

  3. Secondo me e’ un grosso errore chiudere totalmente l’acqua; le tubazioni vanno in stres con aumento di rottura delle tubazioni (colpi d’ariete) ed inoltre peggiorano la qualita’ dell’acqua trascinando tutta la melma decantata nelle vasche con conseguente intasamenti dei filtri e dei spruzzatori per irrigare i giardini.
    Inoltre volevo dire al presidente di fare un passo di qualita’, domicializzare i pagamenti alle banche e di interessare l’ufficio delle entrate che in automatico vadano sulle tasse da scaricare sul 730.

  4. Lungo il fiume Vella dove stanno le centrali idroelettriche?

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