Tumori e rifiuti, Proietti chiede un biomonitoraggio

Tradurre con un “linguaggio semplice ma non privo di rigore scientifico” il report dell’Istituto Superiore di Sanità risultato dell’indagine epidemiologica richiesta dal Comune sulla presenza della discarica in località Noce Mattei. É questo l’obbligo che sente di avere il consigliere comunale, medico ISDE, Maurizio Proietti di fronte al documento “sbandierato in maniera trionfale dal sindaco venerdì scorso”, per riaffermare quanto lui stesso con forza, insieme ad altri colleghi, da anni va sostenendo. Che “intorno alle discariche la mortalità è maggiore rispetto ad altre aree” come lo studio dell’ISS ha accertato attraverso un’analisi basata sui dati che confermano “la presenza di alcune criticità locali” tra cui l’eccesso di ricoveri per alcune patologie anche oncologiche e “la possibile congruenza tra questi eccessi e il rischio ambientale”.

Un possibile rischio evidenziato dall’analisi epidemiologica dell’ISS che, sottolinea Proietti, è stata eseguita secondo i criteri “Sentieri”, gli stessi dello studio da lui allegato all’ordine del giorno presentato in consiglio comunale lo scorso 30 dicembre sui miasmi della discarica. Studio che portò la procura ad avviare le indagini e riscontrare diverse irregolarità all’interno degli impianti COGESA, la cui “cattiva gestione è ampiamente dimostrata dall’ARTA, dai carabinieri del NOE, dalla perizia dell’ingegnere Cavallo e dai carabinieri forestali”.

Gli stessi sono anche i dati ISTAT sulla mortalità indicati nel report dell‘ISS, all’epoca allegati dal consigliere comunale ma che, come ricorda lui stesso “non sono mai stati presi in considerazione”. Dati che oggi permettono all’ISS di affermare che “i tumori ci sono” anche se non è possibile trarre conclusioni dal punto di vista statistico sanitario. Perché, spiega Maurizio Proietti “per fare una valutazione seria e scientificamente rigorosa ci vogliono studi complessi e costosi che richiedono anni di lavoro”. Senza contare le criticità delle schede di dimissione ospedaliera che “non consentono di rilevare le diagnosi fatte in centri specialistici privati o fuori regione” o quelle determinate dai fattori di “confondimento”, ovvero quei fattori di rischio aggiuntivo che, dal dal fumo di sigaretta all’esposizione al gas di scarico, vanno a correggere la valutazione della patologia in atto.

Criticità che però non possono impedire di compiere il passo successivo che, prosegue Proiettil lo stesso Istituto Superiore ha indicato, quell’ulteriore e più approfondita analisi che lo stesso ISS non può svolgere con le informazioni a sua disposizione. “Uno studio caso – controllo con biomonitoraggio su campioni biologici di persone esposte e non esposte a rischio ambientale” spiega il medico ISDE a proposito di un’indagine “in cui la storia di esposizione a possibili fattori di rischio di alcuni soggetti nei quali si è determinato un evento viene stabilita retrospettivamente e confrontata con quella dei controlli”. Uno studio che “potrebbe essere pianificato e realizzato in pochi mesi”, prosegue Proietti se solo si individuassero risorse umane ed economiche, cosa che lui stesso aveva già chiesto depositando in Comune un progetto per lo studio della qualità dell’aria realizzato insieme all’Istituto Negri Sud. Progetto “che nessuno ha mai considerato” dichiara il consigliere ricordando che “tutti i sindaci avvicendatisi in questa città negli ultimi lustri hanno girato la testa dall’altro lato”.

Eppure oggi l’ISS ha rilevato un aumento di patologie, in particolare tumori alla mammella per lo studio dei quali, già nel 2011 Proietti riteneva necessaria l’attivazione di un registro tumori regionale. Registro che, attivato da poco più di due anni oggi potrebbe fornire i dati per lo studio da attivare in Valle Peligna ma con “tempi lunghi per la particolarità dello studio in sé – conclude Proietti – mentre io penso che il cittadino voglia tempi di risposta più rapidi”.

2 Commenti su "Tumori e rifiuti, Proietti chiede un biomonitoraggio"

  1. E si continua ad accogliere una quantità abnorme di rifiuti indifferenziati
    dall’ Aquila!😳
    Spero che qualcuno si faccia un severo esame di coscienza!

  2. Mio Umile pensiero ,Ma scusate …..ma davvero ci vuole uno
    Studio per capire che vivere vicino a una grande discarica non è il massimo dove vivere ?!!!!
    Ma serio fate!????!
    Forse chi ha voluto l ingrandimento del Cogesa non ci ha pensato
    Perché abita in un altra parte ???forse diametralmente opposta ???
    Chi ha i terreni lì vicino o una casa andrebbe ristorato a peso d’oro !
    Invece niente …..cornuti e mazziati …..e magari devono pure sopportare gli amici diventati lecchini del politichetto
    che li fa sentire fighi .
    Solidarietà a chi abita in quelle zone ….che erano le più belle della valle peligna …..zona pedemontana verde con il paese di Pacentro sullo sfondo !
    Ma di che caxx volemmo parla’???????

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