Per gridare al miracolo occorrerà tempo. Al momento le preghiere del vescovo della Diocesi Sulmona-Valva, Michele Fusco, sono state ascoltate dall’alto. Non fin sopra le nubi. Si sono fermate negli ambienti capitolini del MiC e tra gli uffici di palazzo dell’Emiciclo, all’Aquila. Tanto basta per far scendere dal cielo non lingue infuocate, ma i fondi per dare avvio ai lavori per l’adeguamento e la messa in sicurezza sismica di venti chiese abruzzesi.
Quindici milioni e rotti di euro che rientrano nei 129,3 milioni di euro che il Ministero della Cultura ha stanziato per la messa in sicurezza di 167 luoghi di culto in tutta Italia. Fondi che arrivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della linea di azione 1 dell’investimento 2.4, relativo al restauro del patrimonio culturale del FEC e siti di ricovero per le opere d’Arte (Recovery Art).
“Ringrazio il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e l’intero Governo Meloni, per l’attenzione che anche questa volta ha manifestato nei confronti delle chiese che in diverse zone dell’Abruzzo avevano subìto danni a causa delle scosse di terremoto – ha commentato Marco Marsilio -. Grazie a questi finanziamenti le istituzioni locali potranno dare concretezza ai progetti di recupero e risanamento delle strutture e riportarle all’attenzione dei cittadini e dei turisti. Si tratta di luoghi identitari che testimoniano la cultura e la storia dei territori e che continueranno anche in futuro a raccontare la bellezza della nostra regione”.
I fondi dirottati a Sulmona (seicentomila euro) saranno destinati al restauro della cappella Mazara. La chiesa di Sant’Onofrio, a Raiano, sarà sottoposta ad interventi di messa in sicurezza grazie a un finanziamento che sfiora il milione di euro. Rocca Pia beneficerà di duecentomila euro per i lavori alla chiesa di Santa Maria delle Grazie.
“Esprimo compiacimento e gratitudine al Ministero della Cultura e al Presidente della Regione, Marco Marsilio, per la notizia del cospicuo finanziamento di 600.000 euro – commenta il sindaco sulmonese, Gianfranco Di Piero – disposto a beneficio del restauro e della sicurezza sismica della monumentale Cappella Mazara, uno dei simboli più antichi e di rara bellezza del Cimitero di Sulmona. Da anni la Cappella Mazara attende di essere restituita al suo antico splendore. Cappella Mazara, proprietà del Comune dal 1997, è un gioiello di architettura del primo Novecento. Per questo è di grande rilevanza la notizia del finanziamento che favorirà l’indispensabile opera di restauro”.
In Abruzzo la somma più consistente per le opere di restauro andrà al Comune dell’Aquila, che beneficerà di tre milioni e duecentomila euro per gli interventi alle chiese di Sant’Agnese, dell’Assunta, Santa Maria degli Angeli e Santa Maria del Presepe. Quasi due milioni di euro al Comune di Navelli per i lavori alle chiese della Madonna delle Grazie e del Pantano. Nell’aquilano fondi anche a Collepietro (seicentomila euro per la chiesa della Madonna del Buon Consiglio) e San Benedetto in Perillis (trecentocinquantamila euro per la chiesa della Madonna delle Grazie).
Altri interventi di messa in sicurezza dei luoghi di culto saranno finanziati nei Comuni di Vasto, Campli, Giulianova, Castiglione a Casauria, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Turrivalignani, Crognaleto e Fano Adriano. Per quest’ultimo Comune sono stati stanziati quattrocentomila euro, finalizzati all’adeguamento sismico dell’Eremo di Santa Lucia dell’Annunziata.
Trovati i soldi, ora, bisognerà far partire i cantieri. Nell’attacco sferrato da Fusco lo scorso 1 maggio, con la dose rincarata martedì, il vescovo ha criticato l’inerzia dell’apparato burocratico per l’avvio delle operazioni nei luoghi sacri. Ritardi che rischiano di compromettere le strutture, con danni irreparabili, sui quali non può intervenire neanche l’Altissimo.
Fusco e i suoi colleghi sono sudditi del Papa, un capo di Stato che secondo la “Legge fondamentale
dello Stato della Città del Vaticano
26 novembre 2000” art. 1 “1. Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.” Cioè l’assolutismo puro di Ancien Régime. Chi vuole i templi se li paga…
Seicentomila euro per la Cappella Mazara. Sarà che non conosco nulla del luogo, mi viene da chiedere quale potrebbe essere la proprietà della cappella. Se è pubblica, anche con riserva, potrei capire, se è privata allora è un furto nei confroti delle opere pubbliche che attendono manutenzione.
Comunque sia resta una scelta sbagliata, non è accettabile sperperare denaro pubblico in questo modo, c’è altro di urgente nella città, soprattutto di più evidente per il decoro urbanistico e la sua sicurezza e ripristino delle funzionalità. Gli interventi vanno pesati anche per il loro impatto sulla quotidianità.