È stato presentato questa mattina il progetto “Le capitali celestiniane della pace verso il Giubileo” promosso dalla Fondazione Carispaq per che mette al centro dell’iniziativa l’attualità dell’eredità di Celestino V e del suo messaggio di pace.
Si tratta di un programma articolato in mostre, convegni e racconti musicati per diffondere la conoscenza e l’importanza del messaggio dell’Eremita del Morrone, esaltato da Papa Francesco che prenderà il via il prossimo 20 maggio ad Isernia e toccherà i centri più importanti della provincia dell’Aquila (L’Aquila, Sulmona, Avezzano, Castel Di Sangro) e della Regione Lazio (Ferentino).
L’iniziativa, attraverso la quale vuole valorizzare e consolidare l’unità dell’intera provincia dell’Aquila, è stata presentata dal Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e dal curatore Angelo De Nicola; presenti all’incontro il Vicesindaco del Comune di Avezzano Domenico Di Berardino, l’assessore al turismo del Comune di Sulmona Andrea Ramunno e il Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq Fabrizio Marinelli.
Il progetto intende promuovere valori di pace e di fratellanza in preparazione del Giubileo di Roma del 2025 e dell’Aquila Capitale della cultura del 2026: l’iniziativa prende spunto da alcuni eventi che nel corso di questi ultimi anni hanno riacceso l’interesse intorno alla figura di Celestino V come il riconoscimento della Perdonanza Celestiniana patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, la storica visita di Papa Francesco durante la Perdonanza 2023 che ha definito L’Aquila Capitale del Perdono. C’è poi da considerare la nuova configurazione assunta dalla Giostra d’Europa di Sulmona diventata “giostra della pace” con l’intento di trasformare le tradizioni in messaggi di pace e unità. A questo si aggiunge l’affermarsi della caratura morale e intellettuale dello scrittore marsicano Ignazio Silone che con i suoi scritti ci ricorda che la pace è un impegno che coinvolge tutti gli aspetti della nostra società.
Infine il settecentenario, nel 2020, del monastero aquilano di San Basilio che ci ricorda le nostre radici antiche, legate all’Ordine monastico degli Spirituali fondato da Papa Celestino V che ha nella Badia di Sulmona, la casa madre e nel Monte Morrone, il suo Golgota. Questo monastero, custodito dalle Suore Celestine, ultime eredi al mondo dell’Ordine, è la “casa” del nostro Papa Celestino V.
A tutto questo si collega anche il settecentenario, nel 1321, della morte di Dante Alighieri, che ci lega a una delle figure più eminenti della letteratura mondiale. Le leggende che collegano Dante e Celestino V alla basilica di Collemaggio ci ricordano il nostro ruolo nella storia.
“Vogliamo mettere in rete le eccellenze del nostro territorio – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri – e trasformare il messaggio di Celestino V in un motore per lo sviluppo e la promozione turistica. Vogliamo toccare tutte le “Capitali Celestiniane della Pace” nella provincia dell’Aquila, il capoluogo definito da Papa Francesco “Capitale del Perdono”, Sulmona dove c’è la casa madre dei Celestini, la Marsica con il suo Silone, Castel di Sangro dove Celestino sceglie di diventare anacoreta, e non solo, fino in Molise con Isernia e nel Lazio con Ferentino, celebrando le date fondamentali della sua epopea. “Le capitali celestiniane della Pace” rappresentano un’opportunità unica per il nostro territorio. perché esse celebrare la nostra storia, promuovere la pace e l’unità e guardare al futuro con speranza e fiducia”.
Proprio non capisco!
Se, come ci ricorda l’articolo, la Perdonanza Celestiniana è stata catalogata come “patrimonio dell’Umanità” da parte dell’ Unesco; se lo stesso papa la Francesco durante la Perdonanza 2023 ha definito L’Aquila “Capitale del Perdono” e se, infine, è L’Aquila (e non Sulmona!) la capitale della cultura 2026… che cavolo mai ci azzeccano Sulmona e Castel di Sangro nel progetto “Capitali celestiniane della pace”??
Mi sembra una gran buffonata, come quando per non scontentare nessuno hanno organizzato i prossimi mondiali su tre continenti! È tempo che in regione la smettano di umiliare L’Aquila, per far contenti minuscoli centri della provincia!
Ma alle 99 cannelle esce ancora l’acqua? Qua qua qua