La Segreteria Comunale dà ragione ai cinque consiglieri di minoranza che nella giornata di ieri hanno bacchettato l’Assessore al Turismo, Andrea Ramunno, reo di aver convocato un incontro per discutere dell’affidamento dell’area celestiniana all’oscuro del consiglio comunale. “Bisogna ricorrere alla procedura di evidenza pubblica per affidare l’area celestiniana”, recita la nota recapitata questa mattina dalla segreteria di Palazzo San Francesco.
“Forse sarebbe opportuno che qualcuno imparasse le norme invece di obbligare l’opposizione a rimarcare formalmente i confini della corretta azione amministrativa e politica”, commentano i cinque consiglieri dell’opposizione (Di Rienzo, Di Rocco, Nannarone, Proiettie e Santilli) ai quali si è aggiunta anche Antonietta La Porta.
La seconda tirata di orecchie, legata al vertice tenuto sabato, arriva per la presunta posizione dell’assessore all’interno della Fondazione per il Morrone. Secondo le accuse della minoranza, Ramunno sarebbe un associato della fondazione. Lo stesso ente, lo scorso sabato, ha preso parte al summit sulla gestione dell’area celestiniana. Ramunno, nel 2014, fu tra i promotori della Fondazione Celestiniana, “benedetta” all’epoca da Gianluca Lioni che ricopriva la carica di consigliere del ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini. Insomma, Nannarone & Co. accusano l’assessore di voler “scegliere la soluzione migliore con la Fondazione di cui fa parte” per affidare la gestione dell’area celestiniana.
Dalla minoranza arriva così l’interrogazione, indirizzata a Ramunno, se faccia ancora parte della Fondazione, con tanto di richiesta di dimissione dall’incarico assessorile in caso di risposta positiva. Fondazione presieduta da Carmine Di Benedetto, fratello dell’attuale consigliere Pd Mimmo Di Benedetto, che siede tra i banchi della maggioranza. Ramunno, nel 2016, annunciò le sue dimissioni dall’associazione “Valle Peligna in Tasca”, di cui era presidente, in virtù della sua elezione a consigliere comunale. Sull’addio alla militanza tra le fila di Fondazione per il Morrone, invece, non ci fu nessun comunicato.
“Siamo comunque indignati della condotta in spregio alle regole adottata, sotto più profili, da membri della cd. “maggioranza” di Palazzo San Francesco – incalzano dalla minoranza -. Ricordiamo su tutte l’art. 54 della Costituzione che impone a chi svolge funzioni pubbliche “il dovere di adempierle con disciplina e onore”, concetti questi ultimi sconosciuti tanto per la negligenza dimostrata nella azione amministrativa, quanto per la disinvoltura con cui si tenta di superare il confine non solo delle norme ma anche dei potenziali conflitti di interesse e delle inopportunità di tipo politico. Aspettiamo una risposta certa dal Sindaco e dall’Assessore Ramunno sia sulla appartenenza di quest’ultimo alla Fondazione che sulle conseguenti doverose dimissioni, non garantendo egli l’imparzialità rispetto alla cosa pubblica né l’affidabilità per la condotta tenuta e le dichiarazioni rese alla stampa in netto contrasto con le norme vigenti”.
Dimissioni immediate!
Bah!!! Dilettanti semplicemente che non sanno quel che fanno…..e il Sindaco??……presenzia convegni ..
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Quanta bella gente….
Io sono un iscritto di Fratelli d’Italia e spero che ci sia un errore nella compilazione dell’articolo, perché non leggo delle firme dei due componenti del Gruppo Consiliare di FdI. Se non fosse un errore, sarebbe utile venire a conoscenza del perchè, di quale sia la posizione sulla questione, in particolare, o se, in generale, questo Gruppo esista ancora nel fare politica di opposizione alla giunta Di Piero e quale sia l’obbiettivo della strategia del silenzio e dell’assenza adotta.
Ma tra “fratelli” non vi parlate?
Pensate alle cose serie !
Ma fossi Andrea Ramunno mi dimetterei ma perché chi glielo fa fare a commatte con sti squali della politica scuola anni 80 e 90 che pensano a struscià le scarpe per il corso o per i bar e per Sulmona non hanno mai fatto niente.
E intanto l’eremo riaprirà nel DuemilaMai ..
Per l’amico Carlo Speranza, lapidariamente: 1) non hai votato Fratelli d’Italia alle elezioni comunali, ma chi si è candidato contro il partito;2) ho sempre detto che la politica fatta solo di attacchi personali non mi interessa e non firmerò mai documenti che si incentrano solo su questo, tanto che non mi vengono più sottoposti, 3) allorquando Fdi si presentò dinanzi la porta del Segretario Comunale per sottoscrivere le dimissioni assieme ai consiglieri che si opponevano a questa amministrazione che stava dimostrando di non potere più andare avanti, così provocando lo scioglimento del Consiglio, fummo lasciati soli e nessuno dei sottoscrittori degli documenti della minoranza che leggi si presentò.
Non aggiungo altro. Non rispondo mai sui social e credo che la politica andrebbe fatta nelle sedi istituzionali e non con comunicati stampa.
Caro vittorio, convoca una riunione di FdI e parleremo di tutto. Sul fatto che io non abbia votato Fratelli d’Italia alle comunali hai ragione perché risiedo a Campo di Giove.
Aspetto che il partito cominci a funzionare.
Torni alle origini Fratelli d’Italia.
MARCO PICINI coordinatore territoriale con pieni poteri.