Hanno scelto il nome I camosci della Maiella e come logo “un tratto bianco e deciso sul fondo blu intenso con la montagna madre, la Maiella, distinta dalla cupola rossa del bivacco Cesare Mario Pelino”. Sono gli istruttori della nuova scuola CAI di alpinismo e scialpinismo di Sulmona pronti a trasmettere lo spirito della montagna in questa parte d’Abruzzo dove, nonostante la presenza di siti naturali perfetti per scalare pareti di roccia o di neve, queste discipline non sono ancora diffuse.
“E pensare che la Maiella è una delle mète più gettonate per chi pratica alpinismo e scialpinismo” afferma Massimo Mariani presidente della scuola di Sulmona, realtà da lui stesso pensata e voluta tanto da proporla lo scorso inverno al direttivo della sezione CAI cittadina che con entusiasmo ha appoggiato il progetto. Poi realizzato grazie all’impegno di un gruppo affiatato, quello di istruttori e appassionati di montagna come Fabrizio Fracassi, Amedeo Di Leonardo, Fabrizio Anselmi e Gianfilippo De Blasis che insieme a Massimo Mariani hanno dato vita alla scuola intersezionale di Sulmona. Così chiamata perché nata dall’intersezione delle quattro sezioni CAI di Castel di Sangro, Popoli, Sulmona e Vallelonga-Coppo dell’Orso, con Sulmona a fare da capofila per educare le nuove generazioni e gli appassionati alle sfide della montagna.
Che non è solo quella delle passeggiate, del trekking o dello sci classico ma “quella pura, da conquistare passo dopo passo con o senza sci ai piedi” continua Mariani spiegando che “esistono tanti tipi di neve oltre quella delle piste cui siamo abituati” come diverse sono le rocce da scalare in un mondo, quello della montagna, al quale è importante avvicinarsi con competenza e consapevolezza.
Perché tanti sono i rischi che si corrono soprattutto quando non si conoscono le regole e si decide di affrontare una parete senza i mezzi e le conoscenze necessarie mettendo a rischio se stessi e chi è chiamato a prestare i soccorsi. Ecco perché nella scuola CAI di Sulmona gli istruttori cureranno anche il tema della sicurezza per educare alla montagna quanti vogliano avvicinarsi all’alpinismo e allo scialpinismo. Come i tanti ragazzi che hanno già chiesto informazioni sulla scuola per prendere lezioni e magari diventare istruttori, intersezionali prima, regionali e nazionali poi. Alle nuove generazioni la scuola si rivolge: il CAI di Sulmona già da qualche anno ai giovani ha scelto di dedicare particolare attenzione, andando anche nelle scuole “per far conoscere il territorio e con esso quel turismo lento che spesso i ragazzi non riescono ad apprezzare” spiega il presidente della sezione CAI Sulmona Nino Restaino.
Una conoscenza che passa attraverso un’adeguata preparazione, quella che la scuola di Sulmona è in grado di offrire riuscendo a coprire una vasta area dall’Alto Sangro a Popoli fino alla Marsica. Luoghi dove non mancano montagne adatte all’alpinismo e allo scialpinismo; discipline da pensare anche in termini di sviluppo turistico perché, spiega Mariani “se un corso con una guida alpina di norma può costare fino 500 euro, noi del CAI potremmo offrire lo stesso servizio a un costo decisamente inferiore”. Un argomento che la politica dovrebbe recepire per una valorizzazione del territorio e della sua potenziale offerta turistica.
Intanto la nuova scuola è pronta ad iniziare le sue attività presso la sede della sezione CAI di Sulmona in attesa di nuovi spazi che il Comune metterà a disposizione di istruttori e allievi destinati a diventare i futuri Camosci della Maiella.
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