Spopolamento: Uil chiede tavolo di concertazione

Preoccupazione e silenzio assordante da parte delle istituzioni. Così la Uil Sulmona Alto Sangro commenta lo studio Istat che certifica lo spopolamento della città di Sulmona, al quale seguirà un’inevitabile perdita dell’occupazione con la scomparsa degli ultimi presidi statali.

“Ribadiamo, ulteriormente, la nostra forte preoccupazione (oramai decennale) sulla tenuta occupazionale e demografica del nostro comprensorio – commenta il responsabile Maurizio Sacchetta – poiché è sottoposto ad una continua espoliazione (la cosiddetta Politica del Carciofo) di tutti gli Uffici amministrativi e presidi dello Stato nel territorio, (Tribunale, Punto Nascita, Catasto, ecc), nel silenzio “assordante” della Politica locale (Sindaci, Parlamentari e consiglieri Regionali). Tutto questo equivarrà ad una contrazione dei diritti e a non garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini”.

La richiesta, oramai ripetuta da anni, è rivolta alla politica: passare dalle parole ai fatti con l’avvio di un tavolo di concertazione sul tema del lavoro per evitare la desertificazione industriale e artigianale sul territorio.

“Ovviamente – conclude la Uil – per fare tutto questo è necessario superare le divisioni e campanilismi perché è fondamentale sviluppare assieme un patto territoriale per la rinascita e la crescita dello stesso. Riteniamo inoltre che il ruolo dei Comuni con insediamenti produttivi, industriali e artigianali sia essenziale per intercettare tutte le opportunità concesse dalla ZES e dal PNNR , e tutte le altre misure oggi in essere, utilizzare le risorse per progetti di riconversione e riqualificazione industriale, artigianale, formazione e riqualificazione dei lavoratori e disoccupati, efficientamento energetico, digitalizzazione degli uffici pubblici. Occupazione e rilancio delle imprese è una sfida che questo territorio non può perdere”.

La sigla sindacale ha accolto positivamente l’appello lanciato da quindici sulmonesi, tra cui il presidente della Figc, Gabriele Gravina. A loro, Sacchetta chiede “che si facciano promotori di un incontro, tra tutte le forze sane del territorio e che hanno a cuore lo sviluppo dello stesso, per avviare immediatamente un confronto sui temi posti”.

10 Commenti su "Spopolamento: Uil chiede tavolo di concertazione"

  1. Ma nel concreto?

  2. Nel concreto il sindaco in testa con gli assessori ed i consiglieri al seguito, dovrebbero alzarsi dalle poltrone per il tempo strettamente necessario per andare a Roma e farsi ricevere direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
    Forz,jamm, detev na moss!

  3. … e per dirgli che cosa?
    Che cinquant’anni fa Sulmona era prospera e piena di opportunità lavorative con molte industrie che si erano insediate nel nucleo industriale… che si costruivano palazzi o meglio che nascevano interi nuovi quartieri… che il commercio prosperava… che gli artigiani prosperavano con i loro mestieri… che c’era una Caserma militare che avvicendava centinaia di militari ogni 2 mesi… che c’era ancora un comparto ferroviaria che dava lavoro a centinaia e centinaia di operai e tecnici… che nella piazza Grande ( alias piazza Garibaldi) nei giorni di mercato ci si entrava a fatica per la grande quantità di bancarelle e merce esposta e persone intente a comprare… e che la sera lungo corso Ovidio lo “ struscio “ era imponente.
    E poi per colpa NOSTRA, a cominciare in primis dalla politica e a seguire da un certo modo di fare Sindacato con pretesti e proteste assurde, ( mi ricordo ancora che frequentavo la prima media alle Panfilo Serafini e una mattina ci portarono, per fare numero unitamente agli operai, a protestare davanti i cancelli dell’ Ace – Siemens), e soprattutto con la complicità di tutti NOI Coccciari che li eleggevamo non prevedendo di starci a scavare la “ fossa” con le nostre mani… mi ricordo ancora gli “ INFUOCATI “ e ridondanti comizi a Piazza xx Settembre tra le varie forze politiche di opposizioni alla DC Nataliana e Gaspariana… che tolti di mezzo LORO… a Sulmona non sono rimaste che macerie… solo MACERIE.
    Che si astenessero dal fare il viaggio a Roma… piuttosto lunedì mattina che si dimettessero… per ridare ai cittadini di Sulmona la possibilità, dopo una breve parentesi commissariale, di poter scegliere una squadra composta da donne e uomini capaci, seri, preparati e che remano tutti in una stessa direzione e con all’orizzonte un solo obiettivo a prescindere dall’appartenenza politica e ideologica.
    Allora SÌ, che potranno andare a Roma, e troveranno le porte aperte… per mettere a “ Terra” un serio progetto di ripartenza e rinascita Sulmonese e dei Peligni tutti… nessuno escluso.

    • Finale del pezzo ridicolo. Pensi che con i tuoi eletti vai a Roma e trovi le porte aperte.

      • Io non eleggo nessuno… per il semplice motivo che non vado a votare da trent’anni, ormai.
        Al contrario da quello che traspare dal tuo scritto, che denota che sei accecato dall’ideologia politica che non ti permette di comprendere quello che uno scrive… quello di presentarsi “ neutrali a prescindere dall’ideologia politica”.
        Ma vedo che appartieni alla claque che hanno contribuito a distruggere Sulmona e la Valle Peligna.

    • SalviamoSulmona | 5 Maggio 2024 at 15:29 | Rispondi

      ..scegliere una squadra composta da donne e uomini capaci, seri e preparati? Chi, quali, dove sono questi pseudo-geni? Il problema vero è che, purtroppo, la città non dispone di patrioti, di gente che fa del benessere e dello sviluppo della città il proprio ideale. I sulmonesi sono, per antonomasia, incapaci di fare sistema. Lo dimostrano i continui litigi, le rappresaglie, le contrapposizioni pretestuose ed i cambi di casacca fatti sempre sistematicamente con estrema “scioltezza” che strangolano la vita politica di ogni consigliatura. È quindi un problema di mentalità più che di persone.
      Condivisibile e commovente l’arringa in difesa di una città che non c’è più, ma è proprio questo che andrebbe direttamente rappresentato ai potenti di Roma. Almeno proviamoci.
      Non è certo restando con il deretano appiccicato agli scranni di Palazzo San Francesco o aspettando con il cappello in mano
      le elemosine elargite a piene mani dai baronati di Palazzo dell’Emiciclo che daremo un futuro di speranza alla nostra, nonostante tutto, amata città.

  4. Santo Iddio, lo spopolamento delle zone rurali, interne, o di montagna è un fenomeno globale che di più ha interessato le maggiori potenze industriali del pianeta, specialmente del G7. Anzi lo spopolamento è sintomo sociale della evoluzione della modernità tecnologica e della capacità economica di uno Stato perché i villaggi ed i paesini del terzo mondo non si sono spopolati perché gli abitanti vivono ancora la arretratezza del tempo medievale.

    Perciò meno utopie meno burocrazie e più trasporti. I sette comuni della Valle Subequana, per esempio , debbono essere i primi a scomparire e ad essere aggregati al Comune di L’Aquila come exclave. Soltanto una buona connessione di trasporti urbani con L’Aquila Capoluogo può ostacolare questo fenomeno, diventando periferia di L’Aquila, come in effetti si è ma senza riconoscimento.

  5. Lass perd L’Aquila. Da tale “città” non è mai arrivato nulla di buono da queste parti. Se sei di Sulmona o zone limitrofe ne dovresti essere a conoscenza.
    Considero invece molto più ragionevole un coordinamento con la costa..

    • Concordo in pieno.
      Non mi pare che il cosiddetto “capoluogo” si stia stracciando le vesti per lo spopolamento della Valle Peligna anzi, secondo me sotto sotto…

  6. Una squadra composta da donne,uomini capaci bla bla bla.
    CA DA FA TO?!

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