Hanno partecipato ieri alla riunione del comitato VIA della Regione Abruzzo per chiedere e ottenere di mettere verbale la seguente dichiarazione “Ci sorprende che, a distanza di oltre un anno dall’apertura del cantiere della centrale SNAM in località Case Pente di Sulmona non siano state ancora adempiute tutte le prescrizioni ante operam; ciò continua a rappresentare una aperta violazione del decreto VIA n.70 del 7 marzo 2011. A nostro avviso, venendo meno l’autorizzazione a costruire è venuto meno anche il decreto VIA che ne costituisce il presupposto fondamentale. Ci riserviamo ogni possibile azione per il rispetto della legalità”.
Sono i comitati cittadini per l’ambiente che all’indomani della riunione svoltasi presso la Regione Abruzzo tornano a ribadire quanto già sostenuto da tempo e cioè che “il cantiere aperto dalla SNAM per la costruzione della centrale di Sulmona è illegale”. A sorprendere i comitati è il “silenzio assoluto sia da parte delle istituzioni pubbliche che della SNAM” che avrebbero dovuto smentire quanto gli stessi comitati cittadini vanno sostenendo da oltre un anno, “se fosse falso”.
Falsità che forse non c’è, secondo i comitati che ricordano come la “compatibilità ambientale della centrale di compressione e del metanodotto Sulmona – Foligno è stata rilasciata a condizione che prima dell’inizio dei lavori venissero effettuate ben 22 prescrizioni” di cui quasi nessuna risultava adempiuta alla data di inizio lavori della SNAM. Compresa la prescrizione relativa al progetto di monitoraggio ambientale la cui assenza è stata ribadita ancora ieri dal comitato VIA della Regione Abruzzo. Un dato che conferma, per i comitati cittadini, la illegalità di un’infrastruttura che la SNAM intende realizzare in un’area “di elevato valore naturalistico e paesaggistico oltre che di rilevanza storica e archeologica” come i recenti ritrovamenti negli scavi di Case Pente hanno confermato.
Dal Comune di Sulmona, presente alla riunione con l’assessore all’Urbanistica Sergio Berardi, rispondono chiarendo il significato della dizione “inizio lavori” che dai comitati non viene compreso correttamente. Per inizio lavori infatti deve intendersi tutta quella serie di attività preliminari alla realizzazione di un’opera tra cui anche le indagini relative alla compatibilità ambientale nonché quelle archeologiche. Queste ultime “seguite con severità dalla Soprintendenza” aggiunge Berardi che sottolinea come in precedenti riunioni siano state trattate le ulteriori prescrizioni, da quella relativa alla destinazione dei terreni oggetto dei lavori a quella che riguarda la connessione delle sezioni di tubatura. “Una delle più importanti – come spiega l’assessore Berardi – che la Regione Abruzzo ha demandato al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per le determinazioni del caso”.
Sulla presunta illegalità per la mancanza di VIA, come denunciato dai comitati, il Comune di Sulmona ricorda che è stato depositato ricorso al Consiglio di Stato per il quale non resta che attendere la decisione dei giudici. Nient’altro da aggiungere se non che, conclude Sergio Berardi “il Comune di Sulmona ha partecipato alla riunione di ieri solo come uditore”.
Intanto i comitati ricordando anche quanto evidenziato da una relazione del Parco della Maiella che identifica l’area in questione come “sito di alimentazione e un corridoio faunistico dell’orso bruno marsicano”; dichiarazione che rende la centrale SNAM “in aperto contrasto con la tutela di questa specie ad altissimo rischio di estinzione”. In attesa che “qualcuno degli organi preposti intervenga” non solo come uditore, i comitati continueranno a sostenere l’illegalità di un’opera inutile e devastante per il nostro territorio.
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