L’Aquila non vuole restare a secco, nel vero senso della parola. Dal capoluogo il gruppo consiliare “Il passo possibile” è pronto a farsi sentire per la riapertura della sede dell’unità operativa del Consorzio di Bonifica “Aterno-Sagittario”. Una richiesta legittima, da statuto. Anche perché l’ufficio che si affaccia sul lago di San Raniero, in Civita di Bagno, risulta chiuso da anni.
Già nel giugno 2021 era stata proposta, e approvata all’unanimità, una risoluzione del consigliere regionale, Americo DI Benedetto, sul ripristino dell’Unità Operativa dell’Aquila. Tant’è che la III Commissione Consiliare aveva impegnato l’Assessore Regionale Emanuele Imprudente “ad intraprendere tutte le azioni necessarie per ripristinare prima della stagione estiva la funzionalità dell’Unità operativa dell’Aquila del Consorzio di Bonifica Interno Bacino Aterno e Sagittario”.
Tre anni dopo il nulla, con 26 Comuni consorziati su 48, facenti parte dell’Alto e Medio Aterno che restano senza un presidio sul territorio che rappresenta oltre il 50% della superficie totale gestista dal Consorzio.
“Oggi – scrive il gruppo consiliare aquilano -, al rinnovato Assessore Imprudente chiediamo di riprendere l’indirizzo dettato dalla III Commissione nel lontano 2011 e ai componenti del Comitato Amministrativo, ormai entrati nel vivo dei loro impegni istituzionali, chiediamo di rispettare il patto con gli elettori aquilani. Si tratta tra l’altro di un punto di programma ripreso in campagna elettorale dalla loro lista di appartenenza (Nuova Era) ma, alla luce del tempo trascorso, dell’impegno politico profuso, dei disagi per troppi anni subiti dai consorziati aquilani, diventi una priorità”.
“L’Aquila non vuole restare a secco, nel vero senso della parola” .. scrive il giornalista.
Mi pare ovvio! Provate a pensare a quante fontane ci sono in giro per il nostro capoluogo! E non alludo solo alla Fontana Luminosa e alla Fontana delle ’99 cannelle: provate a pensare a quante fontane ci sono in giro per la città!
Vogliamo vedere queste fontane rigogliose e generose come sempre o nella capitale della cultura vogiamo vedere le fontane tristemente a secco, quasi fosse un insulso borgo peligno?
(riflessione di Mingaver)
“insulso borgo peligno” no comment
Minghiavé,ti commenti da solo.
Ho scoperto perché le varie fontane da te menzionate d’inverno sono chiuse.
Perché manca l’acqua del consorzio,ex canale Corfinio.
Rispetto alla già corretta versione di Ze’mbronio, sono a conoscenza che la causa delle fontane in secco è causato dall’abbassamento del bacino idrico di circa 600 mt, che hanno “seccato” numerose fonti e fontanili in quota, causata dalla realizzazione di un traforo nella montagna e le conseguenze le si stanno pagando con una dispersione di acqua nelle viscere della montagna che porta l’Abruzzo al 2° posto delle regioni italiane nel disperdere l’oro bianco, senza parlare dell’altro scandalo dell’acqua “corretta al BOREXINO” che è stata “servita” nelle case delle famiglie poste al di là del versante teramano.
Complimenti per la bravata!