“Ho conosciuto Iride, una donna forte, esuberante con abiti sempre colorati. Ho conosciuto poi la sua storia e ho pensato che fosse giusto e doveroso onorare il suo ricordo, la sua tenacia, il suo coraggio”. Spiega così la regista sulmonese Candida D’Abate il perché di uno spettacolo teatrale dedicato a Iride, giovane donna entrata a far parte di quella che alcuni storici hanno poi definito Resistenza umanitaria.
Dal titolo You to Rome – la storia di Iride, lo spettacolo in programma sabato 20 aprile alle ore 17.45 al Teatro D’Andrea di Pratola Peligna, porterà in scena la storia di Iride Imperoli, nata a Valmontone il 23 aprile del 1918 da Paolina Masciangioli donna originaria di Sulmona che, dopo la morte del marito Carlo Imperoli avvenuta pochi mesi dopo la nascita di Iride, si risposa con il vedovo Stefano Marcantonio. Una vita, quella di Iride, trascorsa tra Roma e Sulmona dove “in un pomeriggio del settembre del 1943, incontra a passeggio nella villa comunale, un ufficiale italiano interprete per conto degli inglesi”.
Un incontro che le cambierà la vita come pure quello con un generale inglese prigioniero a Villa Orsini, personaggio che a Iride le porte della Resistenza. Proponendole di recapitare, in occasione di uno dei suoi viaggi a Roma, un biglietto all’ambasciata inglese presso la Santa Sede, segnando l’inizio di una vita al servizio della Resistenza.
Una Resistenza al femminile che la regista ha voluto raccontare a partire da un libricino che la stessa Iride aveva scritto, utilizzato per una riscrittura scenica delle vicende che hanno segnato la sua vita. “Grazie al mio amico Carlo D’Este siamo arrivati a mettere in scena la storia – aggiunge Candida D’Abate – attenendomi a quello che lei ha scritto” per farlo raccontare a due attrici; a Laura, la Iride giovane “che vive il dolore della guerra” e a Patrizia la Iride meno giovane “che ricorda con tenacia e ostinazione le ingiustizie della guerra”. Perché quella di iride è una storia che merita di essere raccontata e soprattutto ricordata.
Bello, sicuro vado, ho conosciuto Iride conosco i figli e nipoti, brava Candida D’abate .