La speranza è quella che la puntata di Presadiretta, andata in onda ieri sera su Raitre, induca l’amministrazione comunale di Sulmona a “rispettare gli impegni presi, decidendosi a presentare ricorso al Consiglio di Stato contro l’autorizzazione del metanodotto”. A comunicarlo i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, dopo l’inchiesta condotta dal giornalista Marcello Brecciaroli con interviste realizzate a Case Pente e a Paganica che ha “confermato quanto i comitati vanno dicendo da anni, smontando pezzo per pezzo la narrazione sulla cosiddetta strategicità di un’opera in realtà perfettamente inutile”.
Come sostenuto anche da Michele Governatori, esperto di ECCO il centro studi specializzato in materia di energia e gas che ai microfoni della trasmissione Rai ha spiegato che l’unico motivo con cui SNAM giustifica la realizzazione della Linea Adriatica è che “da oggi in poi i consumi di gas in Italia non scendano”. Un’ipotesi a detta dello stesso Governatori “del tutto inverosimile”, ma che non fermerà SNAM, perché come lui stesso ha ricordato “non è un’azienda di mercato e più investimenti fa, più gli vengono remunerati, in una logica sostanzialmente priva di rischio”.
Parole che hanno preceduto nella puntata di Presadiretta quelle del presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, per il quale “SNAM ha sottovalutato notevolmente il rischio sismico connesso all’opera” come dimostrano i valori relativi alle accelerazioni del suolo risultati “più del doppio di quelli previsto da SNAM”. Forti perplessità anche sui tempi di conclusione dello studio sismico finora compiuto su una parte dell’intero tracciato, circa 200 km analizzati in due anni di lavoro, e destinato a continuare per i restanti 160 km, quelli della seconda tratta della Linea Adriatica Foligno – Sestino e Sestino – Minerbio. Per i quali però la SNAM non può aspettare se vuole “incassare i soldi del PNRR che aspetta dall’Europa”.
Una situazione dai rivolti non chiari quella delineata nel corso della puntata di Presadiretta nella quale il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio “non ha fatto una bella figura” proprio come, ricordano i Comitati cittadini per l’ambiente, durante le riunioni indette dal Governo alle quali Marsilio “delegò un funzionario regionale per far dire che il metanodotto non crea nessun problema al nostro territorio, stendendo servilmente un tappeto rosso ai piedi della SNAM”. Non usano mezzi termini i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona nell’accusare Marsilio di aver considerato la salute e la sicurezza dei cittadini come “una merce da vendere all’asta”, in cambio di “non meglio precisati ristori che la multinazionale del gas dovrebbe versare a compensazione dei danni e rischi ai quali verrà esposto l’Abruzzo e l’intero Appennino”.
Mettendo in guardia quanti ancora credono all’utilità di un’opera che la SNAM intende realizzare sui nostri territori “da sacrificare per i suoi profitti”, i comitati cittadini ricordano al Sindaco di Sulmona che i termini per presentare ricorso stanno per scadere. Solo una decina di giorni per dimostrare di credere ancora “nella giustezza di questa lotta”.
E basta basta siete patetici