Bollo auto, Italia Viva chiede l’estensione oltre i confini protetti

Farsi portatore di una modifica alla risoluzione approvata all’unanimità lo scorso 8 febbraio dalla giunta regionale prevedendo uno stanziamento aggiuntivo e una misura di esenzione per i piccoli Comuni di montagna come definiti dalla legge regionale n. 32 /2021.

Questo l’oggetto della lettera che il circolo di Sulmona di Italia Viva scrive al professore e consigliere regionale PD Luciano D’Amico per chiedere la modifica della risoluzione che prevede l’esenzione del bollo auto “per i Comuni montani fino a 3000 abitanti e ricompresi per il 50% all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, del Parco Nazionale della Maiella e del Parco naturale regionale Sirente – Velino”.

Per una questione di equità che, spiega Italia Viva, rende “assolutamente illogica ed irragionevole” una risoluzione che distinguendo tra Comuni montani all’interno e fuori dal Parco considera “in una condizione di disagio” solo i primi a pregiudizio dei secondi che pure “patiscono lo spopolamento delle aree montane ma non sono inserite nel parco o lo sono in misura minore”. Richiamano il dettato costituzionale che all’art. 44 prevede provvedimenti a favore delle zone montane “ma non dei Parchi”, i rappresentanti del circolo di Sulmona che a D’Amico si rivolgono per contribuire a “ripristinare equità tra le comunità che eroicamente popolano i nostri centri di montagna”. Prevedendo l’esenzione del bollo auto per i Comuni montani come definiti dall’art. 1 della già citata legge regionale.

Per evitare “il paradosso secondo cui un pensionato di un piccolo paese di montagna, escluso dal Parco è costretto a pagare il bollo, mentre l’albergatore di Scanno, di Rivisondoli o di Roccaraso non pagherà la tassa regionale per i suoi mezzi”. Obiettivo economicamente realizzabile, continuano da Italia Viva, considerando i 16 milioni 700 mila euro spesi nel 2023 per “sagre e affini” e, soprattutto, in linea con la finalità di “promozione di iniziative volte a rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei piccoli Comuni di montagna”. Tutti, non solo quelli il cui territorio è in parte ricompreso nel Parco i quali forse, continua il comunicato, hanno subito uno spopolamento inferiore rispetto ai Comuni non ricompresi in alcun Ente Nazionale o regionale protetto.

Confidando nell’impegno del consigliere regionale Luciano D’Amico, Italia Viva chiede che venga inserito un punto all’ordine del giorno per affrontare nella prima seduta utile del nuovo consiglio regionale una questione urgente la cui trattazione è imposta da “ragioni di perequazione sociale”.

5 Commenti su "Bollo auto, Italia Viva chiede l’estensione oltre i confini protetti"

  1. IV, quelli bravi | 9 Aprile 2024 at 13:05 | Rispondi

    Il bollo è a tutti gli effetti una patrimoniale mirata. Per quanto sindacabile come tassa, elinarla è a tutti gli effetti una misura regressiva, che favorirebbe la parte più ricca della popolazione (più sei ricco, più è probabile che hai un auto di grossa cilindrata e quindi un bollo alto). Secondo quale logica una persona con reddito di 500k residente a roccaraso non dovrebbe pagare il bollo sulla ferrari e una persona con reddito di 10k residente a pescara dovrebbe pagare il bollo sul pandino?
    Meno male che son “quelli bravi”

    • Se la butti in politica… hai preso un’abbaglio, questa proposta è stata presentata dalla sinistra e approvata all’unanimità in Consiglio Regionale.
      Quindi quelli “ bravi “… son TUTTI.
      Poi Roccaraso non ha il 50% del territorio ricadente all’interno di nessun Parco nazionale o regionale.
      Semmai i suoi abitanti ne beneficerebbero qualora passasse la modifica richiesta da Italia Viva alla
      “ risoluzione approvata all’unanimità lo scorso 8 febbraio dalla giunta regionale “… ma dubito che questo possa accadere, perché oltre alla modifica della legge regionale n. 32 /2021 con lo stanziamento di risorse aggiuntive, è necessario fare delle valutazioni di tipo economico per prevedere la spesa nel bilancio regionale , che deve sopperire alle minori entrate… e come recita un vecchio, ma sempre attuale, adagio: “ l’acqua è poca e molte papere non vi riuscirebbero a galleggiare “.
      Quindi calma con le richieste di “ allargamento “ della misura, onde evitare il suo prematuro affossamento per mancanza d’acqua… e dar ragione all’indimenticabile Divo Giulio ( Andreotti).
      Piuttosto per trovare più risorse nelle pieghe del bilancio Regionale, vale per tutti e anche in piccolo per quelli familiari, basta tagliare con l’accetta le spese inutili… come i 16.700.000 €
      ( sedicimilionisettecentomilaeuro) spesi per sagre e trastulli simili.
      Chi le vuole organizzare… può pagarle attingendo alle proprie risorse, o a quelle delle rispettive associazioni, anche perché adottano sempre il famoso motto: “ Pagare moneta per vedere cammello”.
      Mai in nessuna SAGRA ho mangiato aggratiss. Sempre pagato Moneta.
      Ecco, con i risparmi, si potrebbe ridurre o togliere del tutto l’IRPEF Regionale per i residenti dei piccoli Comuni montani, invogliandoli alla “ RESTANZA”.
      Diversamente, visti i disagi da sopportare, dalla mobilità al costo esoso del riscaldamento, passando per la mancanza di lavoro… andranno via tutti… anziani compresi.

  2. Spopolamento | 9 Aprile 2024 at 13:52 | Rispondi

    I residenti dei borghi abruzzesi di montagna pagano le tasse nella stessa misura di un abitante di una qualsiasi città in regione.
    L’abitante di città può disporre di un ampia scelta di mezzi pubblici per spostarsi, pagati anche con le tasse degli abitanti degli stessi borghi.
    Gli abitanti dei borghi di montagna diversamente, per spostarsi, devono arrangiarsi a spese proprie.
    Perché?

    • Spopolamento da bollo | 9 Aprile 2024 at 14:37 | Rispondi

      Quindi la gente va via dai “borghi” (paesi) di montagna perchè non è esentata dal bollo? Per te questa è una misura che contrasterebbe lo spopolamento dei paesi di montagna? Quante persone decideranno di non trasferirsi a Milano Roma Pescara ma rimanere a vivere a Scanno perchè sennò pagherebbero il bollo?
      In ogni caso il mio appunto era sul metodo (regressivo e non prendendo in considerazione il reddito) e non sul merito.

  3. Spopolamento e basta | 9 Aprile 2024 at 16:04 | Rispondi

    Ovviamente non è l’esenzione dal bollo che potrà trattenere qualcuno a vivere in un paese dove non ci sono scuole, mezzi di trasporto, servizi sanitari, luoghi per la cultura, per lo svago e quant’altro a rimanere.
    E’ comunque giusto provare a pensare soluzioni o agevolazioni, misure per una maggiore perequazione tra territori, a investire qualcosa di più anche in queste realtà e non solo nelle città dove tante persone votano e magari gli investimenti sono più proficui in quanto a risposta elettorale.
    Persone e paesi puntualmente considerati importanti ed essenziali in campagna elettorale, soprattutto nell’ultima, per essere tranquillamente dimenticati il giorno dopo le elezioni.
    E anche secondo me , 17 milioni di euro, potevano essere investiti in maniera più equa, utile ed efficace.

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