La vita intima della criminalità organizzata nel recital di Roberto Saviano

In anteprima nazionale al teatro Maria Caniglia di Sulmona giovedì 11 aprile alle ore 21 Appartenere, la vita intima del potere criminale.

“Un quadro preciso, spesso romantico, talvolta atroce, della criminalità organizzata alla prese con la questione più spinosa e delicata che le si possa presentare”. E’ questa la sintesi del recital di Roberto Saviano, che accompagnerà il pubblico in un inedito viaggio nella vita intima della criminalità organizzata.

Per l’ultimo appuntamento della rassegna Oltre la Stagione, Meta Aps propone una riflessione sul tema del sesso vissuto all’interno delle organizzazioni mafiose. “Opportunità di controllo, sopraffazione, strumento per creare nuove alleanze o per distruggerne di vecchie, stigma o vanto, esaltazione o vergogna?”. Questa la domanda che Roberto Saviano pone al pubblico attraverso un recital prodotto e distribuito da Savà Produzioni Creative, e tratto da Noi due ci apparteniamo edito da Fuoriscena che racconta, da una prospettiva inedita, l’amore e la sua fisicità. Da quello scoppiato “in un’asfittica prigione cilena” tra due regine del narcotraffico, al sentimento che spinge uno spietato boss della camorra a vagare per il mondo “in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore”. Passando per l”ultima parte della latitanza di Matteo Messina Denaro spesa “barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti” per arrivare al coming out di un feroce killer della ‘ndrangheta che scatena le ire del clan.

Storie che Roberto Saviano racconterà a Sulmona prima di iniziare la tournee che lo vedrà ospite all’Auditorium della Conciliazione a Roma, al teatro Colosseo di Torino, al Politeama di Genova, al TAM teatro “Arcimboldi” di Milano e al teatro “Duse” di Bologna.

6 Commenti su "La vita intima della criminalità organizzata nel recital di Roberto Saviano"

  1. bravo a romanzare la criminalità, mi chiedo :
    1 come fa a sapere tanti dettagli
    2 perché no va in Procura e denuncia i fatti che narra

    chiedo per un amico

    • Perché è un infame

    • Dì all’amico tuo che Gomorra romanza le informazioni e dinamiche che risultano in atti processuali, indagini di polizia e articoli di cronaca. Sono per la quasi totalità fonti pubbliche.

      • Però Il problema è che le indagini di polizia e gli atti processuali sono sceneggiature romanzate di carattere popolare assolutamente false e soltanto funzionali ad assicurare denaro e stipendi a chi le scrive. La criminalità in Italia
        meridionale presenta un valore minimo,
        assolutamente insignificante, che viene però
        ingigantito all’inverosimile perchè ci sono i
        poveracci di misero rilievo sociale impossibilitati dalla mancanza di paragoni ci credono impauriti. Quindi esiste un segmento criminale all’interno delle istituzioni propriamente adibito a creare un sistema economico parassitario a vantaggio della loro categoria che, se combattono tale enormi forze del male , non sono dei poveri impiegati statali di bassa provenienza anche socialmente marginalizzati, che si sono classicamente aggrappati al governo per poca voglia di lavorare nel sangue , ma sono degli EROIche do conseguenza debbono essere pagati da EROI con ogni quanto più possibile emolumento e con costosi altri benefici, IN ALLEANZA CON SCRITTORI E GIORNALISTI CHE PROPAGANO LE LORO FESSERIE COME LA MAFIA DEI PASCOLI, ED IL TUTTO A CARICO DEL CITTADINO CHE LAVORA NELLE FABBRICHE NEI CANTIERI NELLE OFFICINE E NEI CAMPI, DOVE, SI, SUDA.

        • Appunto un mondo di povertà, tutto miseramente corrotto e non dovremmo chiedere alle cavolate di Savano che vi lucra per sostenerlo. Con tutti gli appalti sistematicamente truccati e le assunzioni fatte dai veri mafiosi nelle partecipate all’ interno di un circuito di sodali tra di loro, per cui,poi, gli stipendi ce lo dobbiamo pagare noi con le bollette.

  2. Appunto un mondo di povertà, tutto miseramente corrotto e noi dovremmo credere alle cavolate di Savano che vi lucra per sostenerlo. Con tutti gli appalti sistematicamente truccati e le assunzioni fatte dai veri mafiosi nelle partecipate all’ interno di un circuito di sodali tra di loro, per cui,poi, gli stipendi ce lo dobbiamo pagare noi con

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