Cogesa, il Tribunale omologa il piano di ristrutturazione

C’è l’ok al piano di ristrutturazione del debito di Cogesa. Il Tribunale di Sulmona ha dato il via libera, omologando in progetto per risolvere la crisi della partecipata e ritenendo infondata l’opposizione presentata da Asm. La società aquilana, lo scorso febbraio, aveva impugnato il piano redatto, per “incongruenze da sanare riguardo la propria posizione”. Un passaggio che ha portato le due società davanti al giudice concorsuale, Pierfilippo Mazzagreco, che si è espresso oggi.

Gli elementi evidenziati da Asm non rendono irragionevoli le previsioni del piano, così come non giustificano una conclusione contraria al parere positivo espresso circa la sua fattibilità. è quanto si legge nell’ordinanza di Mazzagreco, che non evidenzia incongruenze tali da bocciare il piano, che appare realizzabile, sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo giuridico.

Il ritorno al patrimonio netto dal 2024 è uno dei punti sui quali si fonda il piano, redatto da Fabio Fabrizio, Gianrocco Di Bussolo, Giuseppe De Cinque e Giuseppe Schiavo, e Andrea Mantini. Un progetto di risanamento elaborato, oltre che dai tre componenti dell’ex CdA, anche dai Gianluca Giammarco, Stefano Margani, Simona Ippoliti e Rocco Masci, quest’ultimo in veste di consulente.

Il progetto prevede di mantenere tutti i 215 dipendenti attraverso un risanamento quinquennale che punta al recupero dei crediti d’imposta e alla ristrutturazione dei cinque milioni di debito.

9 Commenti su "Cogesa, il Tribunale omologa il piano di ristrutturazione"

  1. Il tribunale di Sulmona ha voluto tenere in vita una società zombie!

  2. Certo tanto c’è sempre chi paga ….. cioè i tartassati Tari….anzi io proporrei un aumento di Stipendio a tutta la Classe Dirigente per l’ottimo risultato ottenuto in questi ultimi anni…

  3. Sapete cosa è un piano di ristrutturazione del debito oppure scrivete giusto perché non avete altro da fare? Hanno scelto l’unica strada sensata per salvaguardare il patrimonio aziendale e i livelli occupazionali. L’omologa del tribunale non è un atto scontato. Probabilmente il cda e i professionisti hanno lavorato bene. Succede, non è necessario ogni volta polemizzare.
    P.S. Non lavoro per il cogesa, non ho amici o partenti tra i componenti degli organi direttivi e non ho interessi economici da tutelare.

  4. Stiamo ancora aspettando gli ecocalendari…

  5. Il fustigatore | 30 Marzo 2024 at 08:34 | Rispondi

    Può essere una buona notizia se la si esamina sotto il profilo della salvaguardia di una società che è parte integrante del tessuto socio-economico di questo territorio, con importanti livelli occupazionali.
    Ma, appunto, siamo sicuri che le vecchie pratiche clientelari siano cessate e non più reiterate??
    Nessuna altra assunzione nel frattempo?? Vista l’attenzione al tema di questo giornale, una verifica in tal senso la farei…..

    • Siamo sicuri solo della morte. Non è che si può gestire un’azienda solo se si ha la certezza che tutto filerà liscio. Si lavora, si fa ciò che sembra di buon senso e si prova a tenere in piedi la baracca. E’ la vita di ognuno di noi, ogni giorno. Buona Pasqua

      • Ma non è che i soldi li devono cacciare chi non c’entra nulla. A me non sta bene che devo pagare più tardi perché vanno risanati i problemi

  6. I commenti di chi non ha capito cosa significa piano di ristrutturazione prima di parlare di cose che non conosce lo inviterei innanzitutto ad aprire un vocabolario, poi a leggere e documentarsi.

  7. La questione non è il piano di ristrutturazione ma il perché ci si è arrivati, per mano di chi e il perché a ripianare il debito e a salvare la società e l’organico debbano essere i cittadini e non chi non ha saputo amministrare in passato.
    Questa la chiara sostanza dei commenti e anche cercando nel vocabolario e nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza non trovo risposta, ma trovo l’imposizione che danneggia le finanze dei cittadini e la salvezza per chi questo danno l’ha procurato all’intera comunitá.

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