É stata rinviata a giudizio dal Gup del tribunale di Pescara con l’accusa di violenza sessuale in concorso ai danni di una minore di 12 anni la coppia formata dalla madre della ragazza e dal suo compagno residenti in un paese del Centro Abruzzo. Un caso esploso lo scorso mese di settembre quando, convinta da un’amica a raccontare i “giochetti” che il compagno della madre faceva con lei, l’allora 11enne riferì tutto al padre biologico che subito decise di denunciare l’accaduto ai carabinieri.
Una storia di abusi e violenze venuta alla luce troppo tardi e che forse si poteva evitare, come sostengono i nonni paterni della piccola per i quali la bambina non doveva essere lasciata con la madre e con il suo nuovo compagno di origini siciliane. Non dopo le segnalazioni ai servizi sociali e le richieste di intervento ai carabinieri che hanno accompagnato la convivenza della coppia per circa un anno, da quando, dopo aver lasciato la figlia al padre biologico per raggiungere in Sicilia l’uomo di cui si era innamorata, nell’agosto 2022 la madre era tornata in Abruzzo con il nuovo compagno. Un 43enne, già agli arresti domiciliari che, come confermato dalle indagini condotte dai carabinieri attraverso telecamere nascoste nell’appartamento della coppia, abusava della minore con la complicità della madre, consapevole di quanto accadeva.
Oggi il rinvio a giudizio della coppia accusata di violenza sessuale ai danni di una minore che resterà la sola ed unica vittima di questa triste vicenda.
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