E’ passato quasi un anno dall’aggiudicazione fatta dal Demanio, ma nell’ex caserma De Amicis a Sulmona non si è mosso neanche un mattone. Il progetto della Margi Srl di Qualiano, società del napoletano, più che nella fase di decollo, non è arrivato neanche “in aeroporto”. L’amministratore della società, Francesco Del Giudice, infatti, non ha neanche preso possesso della struttura, anche se dal Demanio dicono che la pratica è stata sbloccata, dopo un rallentamento dovuto alla verifica dei requisiti dell’antimafia. “Abbiamo risolto – spiega la dirigente del Demanio – il progetto può partire come da bando”.
“Io non ho ricevuto nessuna comunicazione – ribatte Del Giudice – e anzi sto interessando i miei legali per capire qual è il problema e perché ci si mette tanto a darmi le chiavi”.
I lavori, secondo quanto dichiarato dallo stesso Del Giudice lo scorso anno, sarebbero dovuti in realtà già partire, anche perché l’imprenditore napoletano aveva detto di voler mettere a reddito la struttura entro due anni, rispetto ai quattro massimo concessi dal bando nazionale “Progetti in Rete” di “Valore Paese” a cui la Margi Srl era stata l’unica a rispondere.
L’idea è quella di trasformare i duemila metri quadrati dell’ex caserma, nel cuore del centro storico di Sulmona, in un centro di accoglienza turistico di fascia medio-alta, rivolto principalmente ai turisti della montagna, ma non solo.
Una valorizzazione, cioè, di un immobile demaniale chiuso da anni e anni e che la Margi si è aggiudicato ad un canone concordato di 350 euro l’anno per i prossimi 48 anni (anzi 47 ad oggi).
Un investimento da circa 2 milioni e mezzo di euro che l’imprenditore, che ha chiuso il 2022 con un fatturato di appena 60mila euro (rispetto ai 17mila del 2021), ha detto di poter trovare in parte nei canali dei finanziamenti pubblici, tanto più che come primo lavoro (oltre a quello di operatore della ricezione turistica, con un affittacamere a Qualiano e un locale aperto ad Ateleta) si occupa di consulenze finanziarie.
Senza le chiavi della struttura, però, sarà difficile anche solo investire un euro sulla De Amicis che finora, d’altronde, di promesse non mantenute ne ha subite anche troppe, a partire da quelle di Saca e Cogesa che sei anni fa annunciarono il trasferimento dei loro uffici in via Gramsci.
Investimento da 2.500.000 euro, con fatturato da 60.000 euro.
Non riesco ancora a capire.
Domanda assolutamente legittima e a cui mi associo. Quali garanzie di liquidità economica ha una societa’ con un bilancio del genere a fronte di un investimento di 40 volte superiore.
Sarebbe il caso che lo riprendesse il comune. Visto che Sulmona è in perenne ricerca di locali adatti per ospitare società di servizi (saca,finanza,ecc.). Ed evitare in tal modo che il centro d’interessi si sposti verso le periferie.