Che il vento sembrava che stesse cambiando lo si avvertiva già alle 12:00 di ieri. Le prime raffiche sull’affluenza non lasciavano dubbi: a cinque ore dall’apertura dei 1.634 sezioni regionali, il 15.9% degli abruzzesi si era recato alle urne. Un dato superiore del 2.48% rispetto alla tornata di cinque anni fa. La risposta che la coalizione di centrosinistra, a sostegno di Luciano D’Amico, attendeva dopo gli inviti rivolti agli elettori nelle piazze durante i comizi delle ultime settimane. Se il centrodestra ha indossato l’elmetto tanto caro a Giorgia Meloni, il centrosinistra ha imbracciato la matita contro l’astensionismo. Poi la battuta d’arresto, con il ponente proveniente dalla Sardegna che ha smesso di spirare alle 19:00, con l’affluenza che ha solo sfiorato il 44% (43,93%), a fronte del 43,04% del 2019. Al gong delle 23:00 i seggi abruzzesi hanno registrato un’affluenza del 52,36%, contro il 53,31% di cinque anni fa.
Fredda la risposta dei sulmonesi che non hanno preso d’assalto le 26 sezioni: affluenza ferma al 54,54%. Quasi due punti percentuale in meno rispetto al 2019 (55,90%). Ad avere fretta di “votare” è stato Francesco Calore Delli Noci: la mamma, Giulia, ha rotto le acque al seggio 22. In dolce attesa di 36 settimane del figlio e in attesa di scheda e matita copiativa. Durante la fila, ieri mattina, la rottura delle membrane, della donna, soccorso dai militari della Guardia di Finanza e portata all’ospedale di Sulmona, dove ha dato alla luce il piccolo Francesco, attraverso un parto cesareo. Dopo l’abbraccio al figlio, Giulia ha potuto votare nella sezione 25, quella del nosocomio peligno. Sezione dove invece non ha potuto esercitare il diritto di voto una persona da tempo ricoverata, che non ha fatto pervenire al Comune di residenza la richiesta di votare nel seggio ospedaliero entro i tre giorni antecedenti al voto. Si chiama Alice Stasio la più giovane elettrice di Sulmona in questa tornata elettorale. Nata esattamente 18 anni fa, la giovanissima si è potuta recare al seggio per il primo timbro sulla propria tessera elettorale. La nonna d’Abruzzo, Giuseppina Patriarca (108 primavere alle spalle), invece non si è recata al seggio per motivi personali. Anche perché la donna, per votare, sarebbe dovuta andare fino all’Aquila, dove è formalmente residente. C’è poi la cronaca, con un elettore pizzicato a Corfinio intento a fotografare la scheda elettorale. L’uomo è stato allontanato dal seggio dai militari dell’Arma dei Carabinieri. L’elettore rischia un’ammenda da 300 a 1.000 euro, oltre all’arresto da tre a sei mesi. C’è poi da annotare l’ondata di voti da parte dei supplenti rappresentanti di lista, venuti da fuori regione. Una variabile che sposterà il consenso verso un collegio diverso da quello dei votanti
Ad un’ora dalla chiusura dei seggi è impossibile fare previsioni, specie dopo che la forbice si è ridotta dall’iniziale distacco di venti punti percentuale dello scorso novembre, ad una manciata di voti. Uno scenario simile, per non dire identico, a quello sardo di due settimane fa. Se sarà cambiamento o riconferma lo si saprà solo tra qualche ora. Adesso c’è da attendere una lunga conta che impegnerà presidenti di sezione e scrutatori, indaffarati a delineare anche i voti delle liste che consegneranno la rosa dei consiglieri regionali soprattutto in base a chi la spunterà tra Marsiglio e D’Amico. Al momento ci si può basare solo sulle prime 3 sezioni scrutinate (quelle ospedaliere) che danno D’Amico avanti con il 52,6% rispetto a Marsilio, fermo al 47,3%. Ci sono poi gli exit poll, che premiano il presidente uscente (49/52%) ai danni del candidato del centrosinistra (47/51%).
La coalizione di centrosinistra il suo primo obiettivo lo ha raggiunto, riducendo quel gap iniziale di cui solo Roberto D’Agostino (giustamente) dubitava. Il fiato sul collo che ha spaventato la destra, costretta a calare assieme tutti gli assi. Tajani, Lupi, Salvini e Meloni, tutti riuniti in una piazza Salotto piena solamente grazie agli autobus arrivati da fuori i confini pescaresi. Una risposta troppo tiepida della città, soprattutto considerando la candidatura dei due assessori pescaresi Gianni Santilli e di Alfredo Cremonese in quota FdI. Insomma, sogni tranquilli Marco Marsilio, fino ad oggi, non ne ha dormiti. Che sia in Abruzzo o nella sua abitazione a Roma. Così come la sua concittadina, Giorgia Meloni, che sa bene quanto l’Abruzzo sia una cartina tornasole per il suo operato. Troppi i fili che collegano la Presidente del Consiglio con la regione abruzzese. Da Marsilio, primo presidente di regione made FdI, passando per Pierluigi Biondi, primo meloniano a indossare la fascia tricolore all’Aquila, fino alla stessa Meloni, eletta alla Camera proprio nel collegio aquilano.
Ore 02:35
Si allarga la forbice a vantaggio del centrodestra, con Marco Marsilio al 54,35% contro Luciano D’Amico fermo al 45,65%. Al momento sono state scrutinate 14.220 schede. Il primo dato ufficiale in Valle Peligna sui candidati presidenti arriva da Cansano, con una vittoria di cortomuso di D’Amico (57 voti) contro Marsilio (55).
“Mai in trent’anni, un governatore uscente era stato confermato in Abruzzo – commenta il neo eletto -. Il popolo abruzzese ha scelto di confermarmi l’onore di guidare la Regione per altri 5 anni. Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato: è stata scritta una pagine storia e abbattuto un altro muro”. “Oggi l’unica sarda a festeggiare sarà mia moglie”. Il riferimento più che chiaro è a Alessandra Todde, M5S, eletta due settimane fa alla presidenza della Sardegna.Per il Presidente il Testa a testa con il campo largo formato da centrosinistra e Movimento 5 stelle “non è mai esistito”, ma è “stata fatta una narrazione sbagliata”.
IN AGGIORNAMENTO
È in viaggio un’autoarticolato di MAALOX REFLURAPID, domani mattina arriva in Piazza XX Settembre, gentilmente offerto da da “ Marsilio il Romano”.
Adesso i “ SOGNI TRANQUILI “ non li farà qualcun altro.
Ahahahah malox per tutti. Il centro destra costretto a calare gli assi. Ricordati che qui sono arrivati Conte, Bersani, la Sarda
Chicago PD
Gli abruzzesi avranno i politici che meritano…
EMM FINÍTE’ D’ PAZZIÀ!!
5 stelle ciaaaooooo
17 milioni di grazie!
Il cambiamento sarebbe stato salutare! Le promesse elettorali lasceranno tutti delusi e Sulmona continuerà a scivolare nello spopolamento. Restiamo i cafoni di Silone, esclusi da ogni forma di ammodernamento strategico, restiamo la regione delle pecore !
A proposito, proprio per rispetto dell’elettorato, ora da parte della stampa, sarebbe giusto compilare un bell’elenco delle innumerevoli promesse elettorali ascoltate in questi giorni.
Elenco da riproporre periodicamente agli abruzzesi nei prossimi anni, per verificare ciò che eventualmente è stato fatto o quello che ancora ci sarà da fare.
In tanti hanno votato sulla base di quelle promesse, quindi giusto poi mantenerle, per non prendere in giro gli elettori.
Vedere i commenti dei tanti galoppini che esultanto la
Dice lunga su come stiamo messi in Italia.
Per Voi galoppini e’ come quando vince la vostra squadra e poi tornate a sgobbare come asini !
Per gli eletti che vi hanno convinto invece sono altre 5 anni di comodo
Poltrona.
…CONTINUATE A CANTARE BELLA CIAO….VERGOGNATEVI…STERILI ROSICONI….
Si ma sono tutte figure di scarsa presenza.A conferma del degrado della politica è andato a votare soltanto il 50% più bisogno e problematico dei corregionali. Gli Abruzzesi più fortunati si tengono scrupolosamente lontani da queste urne.
Certi commenti rispecchiano la qualità di un certo elettorato…
E soprattutto la conoscenza della storia di questo paese…
Gli elettori che non hanno espresso il loro voto rimanendo a casa si dovrebbero fare un esame e dire: cosa ho risolto? Nulla. Si è negato soltanto il diritto di esprimere un voto con la solita solfa “tanto non cambia niente”, grazie a loro poi però sono i primi a criticare. Ora chiudete la bocca.
E meno male… perché se si fossero recati ai seggi la forchetta si sarebbe attestata sui 100 mila voti a favore del “ Romano “ di Tocco Casauria.
Belli Ciao Ciao Ciao! Neanche Pippo Baudo,il pifferaio magico e il Conte di Sant’Agata di Puglia hanno funzionato…
… i votanti (ovvero i fessi) sono decisamente troppi … intanto i politicanti marionetta della finta destra e sinistra se la ridono a colpi di quasi 15.000€ al mese più infiniti altri benefeci … mentre i fessi a malapena arrivano a 500€ al mese o poco più, ah poveri noi … evidentemente non si impara mai …
… benefici
Perché non formare il “Partito dei Non Votanti”?
Sarebbe maggioranza nel paese!
Marsilio ha detto che è stata scritta una pagina di storia.Ci voleva, dopo che aveva ridefinito la geografia, descrivendo l’Abruzzo come una regione bagnata da 3 mari!
Vabbè si è sbagliato,sono soltanto due.Errare è umano.
L’estinzione degli inutili 5 stelle, gente che ha svoltato l’esistenza grazie al sistema interno al movimento che ha portato perone improponibili a rivestire addirittura incarichi di governo, l’illusione per fortuna degli italiani è finita ma purtroppo i danni e i debiti restano
Lo stesso discorso si può fare per la Lega e per il ponte sullo stretto che costerà all’Italia 14 miliardi.
Almeno per i 5 Stelle ci sono anche i 300 miliardi portati con il Pnrr.
Voi purtroppo verrete ricordati per aver chiuso l’Italia, per i banchi a rotelle vergogna mondiale e per il reddito parassita elargito a tutti, siete improponibili
Come non ricordare le feste per il dio Po e la sacra ampolla?
Anche ora esiste il reddito di inclusione.
… vedo che gli sprovveduti si accapigliano ancora sulle etichette fasulle della destra e della sinistra … ma possibile che non vi è ancora chiaro che si tratta solo di un misera recita ad uso e consumo degli allocchi, e che una volta lì non fanno niente di diverso l’uno dall’altro rispetto a quello che già è stata stabilito dal padrone, . certo i politicanti marionetta al termine della recita mensile si pappano quasi 15.000€ al mese, con tutti gli altri benefici … ma ai suddetti sprovveduti cosa rimane … niente, solo il chiacchiericcio inutile, . voi direte qual è l’alternativa? … come prima cosa cominciare finalmente a pensare con la propria testa e diventare consapevoli, ovvero liberarci dalle menzogne, dalle manipolazioni e condizionamenti a cui siamo sottoposti quotidianamente fin dai nostri primi anni di vita, il resto verrà … lo so fare questo è difficile, ma non farlo significa arrivare al giorno della propria dipartita terrena avendosi fatti prendere sempre per il culo … (volendo o nolendo di questo si tratta)