“Un duro colpo al patrimonio naturalistico abruzzese quanto messo in atto dalla giunta Marsilio nella Riserva del Borsacchio”. Ad affermarlo il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo Luciano D’Amico, preoccupato per le osservazioni ministeriali sulla legge regionale che consente il taglio della riserva. Una legge approvata “senza rispettare il procedimento legislativo e senza coinvolgere gli enti territoriali interessati”, insiste il candidato presidente regionale della coalizione di centrosinistra.
Un rischio di cementificazione che l’attuale giunta “ha sempre voluto minimizzare o addirittura negare”, prosegue D’Amico. A smentire l’esecutivo regionale sono le osservazioni del Ministero della Cultura. Il MiC ha espresso forte contrarietà sul taglio della riserva del Borsacchio, sottolineando gravi ed evidenti violazioni costituzionali. Nessun coinvolgimento degli enti locali, rischi seri e conclamati per l’interesse naturalistico, la tutela e la conservazione del territorio. Tutto ciò che “il PD ha contestato a Marco Marsilio”, sottolinea Daniele Marinelli, segretario regionale dei Dem, che parla di “attentato alla tutela dell’ambiente”.
Nel documento governativo “si esplicita chiaramente come nei territori interessati dalla Riserva del Borsacchio non ci sarà alcuna tutela paesaggistica e si potrà cementificare in modo pressoché indisturbato”, riporta il comunicato a firma di D’Amico. “Tutto questo è inaccettabile – afferma Luciano D’Amico – noi abbiamo il dovere di difendere la nostra terra”. Da chi non la conosce e, non amandola, “la vede come un patrimonio da depauperare in nome del consenso elettorale”.
A difendere l’operato della Regione è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo. L’esponente di FI parla di “affermazioni frettolose” sulla riperimetrazione del Borsacchio. “Non c’è stata nessuna bocciatura – spiega – ma al momento ci troviamo di fronte a una interlocuzione aperta dal Ministero della Cultura – Beni Culturali con la Regione, come spesso avviene. Quanto evidenziato dal Ministero della Cultura è aderente a quello che ho sempre sostenuto: c’è la necessità di un vincolo paesaggistico a tutela degli indiscussi e pregevoli valori. Quindi si dovrà arrivare a una legge che applichi il vincolo su quell’area, mentre resta ferma la valorizzazione naturalistica della sola zona interessata dalla nidificazione del fratino e della tartaruga caretta e dalla vegetazione che colonizza le spiagge marine”.
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