(pubbliredazionale – spazio elettorale autogestito a pagamento)
Di Bartolo, a 2 giorni dalla chiusura della campagna elettorale ritiene che siano stati trattati tutti i temi che interessano l’Abruzzo Interno?
Assolutamente no e laddove sono stati affrontati è avvenuto solo marginalmente. Ad esempio è rimasto completamente estraneo al dibattito elettorale un tema che è collegato allo spopolamento: la tutela del territorio, che, restando disabitato ed incolto è esposto, dato il valore infimo che ha raggiunto, a tentativi di speculazione legati all’insediamento di parchi eolici e campi fotovoltaici. Sarebbe paradossale che in nome dell’energia rinnovabile pregiudicassimo ettari di terreno a detrimento del turismo ambientale, oltreché della produzione agricola e pastorale, che, tra l’altro, rappresentano le nostre radici.
Mi scusi ma lei ha iniziato la campagna elettorale sottolineando l’importanza delle infrastrutture ed ora ne teme le conseguenze, non le sembra un po’ contraddittorio?
No! Sono ancora estremamente convinto che non possiamo continuare con le levate di scudi ogni volta che c’è da realizzare un’infrastruttura ma ciò non vuol dire che non debbano esistere regole ed è grave che in Abruzzo, dove la tutela del paesaggio e del patrimonio agropastorale dovrebbe essere una priorità, la Regione non adotti una Legge per la localizzazione degli impianti di energia rinnovabile, nonostante il potere gli sia conferito dal Decreto Energia, consentendo agli speculatori di acquistare fette estese del nostro territorio, alterandone così la destinazione definitivamente. Senza regole prevalgono solo i più forti e non gli interessi della collettività!
Eppure il consumo zero di suolo è l’obiettivo che la Regione ha inteso perseguire con la nuova legge regionale sul governo del territorio, che attendevamo da 40 anni.
La L.R. 58/2023 è stata evidentemente scopiazzata da altri testi regionali, quale quello dell’Emilia Romagna, ed è solo una medaglia da apporsi al petto in vista delle elezioni. In realtà la maggioranza a guida Marsilio dapprima afferma di voler bloccare il consumo di suolo ma poi indica ai Comuni quale stella polare il Quadro di Riferimento Regionale adottato nel 2000, di chiara matrice espansiva, con il danno ulteriore per i Comuni che, quando la Regione adotterà il nuovo Piano Territoriale, dovranno riscrivere i loro strumenti urbanistici e spendere altri denari pubblici. È una legge foriera di danno erariale, oltre a non perseguire gli obiettivi che dichiara: ne va immediatamente differita l’efficacia e modificata profondamente.
Cosa modificherebbe della campagna elettorale che sta per chiudersi?
Più comizi meno social, più dibattiti meno soliloqui e forse andrebbero anche riviste le regole sulla par condicio.
Vuole lanciare un ultimo appello al voto.
Andate a votare e ai giovani dico: non barattate il vostro voto per una raccomandazione. In Europa, oggi, ci sono ancora vostri coetanei che muoiono in guerra per rivendicare il diritto ad autodeterminarsi della loro nazione e uomini, come Navalny, che danno la loro vita per un sistema democratico.
Giusto
Si ma se si è scritto domande e risposte è chiaro che alla fine ha ragione lui.
Un po’ come le interviste alla Premier.
Fatemi capire, no eolico, no fotovoltaico però tutti con le macchinine elettriche. E come le ricarichiamo? Da dove prendiamo energia?
Ben venga il fotovoltaico che non inquina sui terreni incolti specie se lo realizzano ditte e maestranze del posto .
preoccupati per gli ettari di terreno vocati a discarica semmai.
pessimo