Il Comune di Sulmona cambia passo e sui rifiuti adotta strategie tecnologiche per controllare e perché no stanare irregolarità e assicurare il corretto conferimento attraverso l’occhio di un sensore che saprà riconoscere noi e i nostri rifiuti.
“Avvicinare l’utenza ad un giusto approccio e alla corretta pratica nella raccolta porta a porta è l’obiettivo primario” spiega l’assessore Alessandra Vella, per questo in occasione dell’estensione del servizio a tutta la città che si concluderà a gennaio 2018 si è pensato di informare e rilevare il contenuto dei mastelli per capire insomma come e in quali quantità i cittadini conferiscono i rifiuti.
Dal prossimo anno con l’addio ai cassonetti stradali, la raccolta differenziata vedrà oltre ai mastelli coloratianche sistemi di rilevazione svuotamento dei contenitori trasponderizzati ossia antenne che saranno installate sui mezzi adibiti alla raccolta porta a porta e che consentiranno di capire le quantità di rifiuti delle varie categorie delle singole utenze, a mole di ciò che buttiamo e la tipologia. Le antenne per capirci, leggono codici dei secchi della raccolta individuando l’utente, il contenuto e il materiale. Insomma la strada è quella di far pagare in base a quanto si è conferito. Una raccolta personalizzata anche nella bolletta.”Il fine è quello di premiare i cittadini virtuosi mettendo loro a disposizione il sistema di verifica dei rifiuti prodotti che porta con sé una tariffa d’igiene urbana rispondente alla reale produzione dei rifiuti”
“Ciò rappresenta uno strumento di equità oltre che di spinta verso gli obiettivi dell’economia circolare, eco fiscalità”. Questo permetterà agli stessi cittadini di avere contezza del servizio e della loro raccolta, potranno visualizzarlo attraverso una app che spiegherà come e quanto abbiano conferito.
Insomma informati e informatizzati su quello che buttiamo. Uno strumento per migliorare, verificare e imparare, sottolinea l’assessore, che spiega come il servizio informativo tramite app per smartphone fornirà una capillare informazione da parte del Comune in favore dell’utenza che potrà conoscere i giorni del ritiro di un determinto materiale, se ci sono variazioni, accedere ai dati relativi al calendario di raccolta, alle eventuali modifiche e alle istruzioni per il corretto conferimento.
Gli utenti, tramite registrazione sul portale e creazione di un proprio account, potranno inoltre estrarre i report riepilogativi circa le quantità e tipologie di rifiuti conferiti. L’utilizzo dei nuovi sistemi contribuirà a ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica e a favorire il riciclo delle materie prime di cui sono composti.
Un’occasione per riflettere e ottimizzare sui costi e i benefici per l’ambiente. A questo si lega l’opportunità dell’auto-compostaggio domestico che permetterà all’utente di ricevere uno sconto sulla tassa dei rifiuti. I rifiuti biodegradabili saranno recuperati e trasformati in compost da riutilizzare come fertilizzante per il proprio giardino.
Era ora!
Mi occupo di automazione industriale e di gestione delle linee di processo e quindi anche di tracciamento del materiale da 25 anni. Vista la mia esperienza mi sono posto alcune domande. Nessuno ha pensato agli effetti collaterali di questa tipologia di approccio ossia che per risparmiare i rifiuti finiranno chissa’ dove sul territorio. Nessuno ha anche considerato che esistono i bidoni condominiali nei quali si converiscono i rifiuti di piu’ condomini. Come si fara’a capire chi ha buttato cosa se il tag rfid si trova sul bidone condominiale? L’unico modo sarebbe mettere il tag sulle singole buste di confeimento con l’aggravio dei costi per l’utente finale. Non e’, come si vede, tutto oro cio’ che luccica. Di proclami se ne possono fare tanti ma poi la realta’ dei fatti risulta essere un’altra.
Sarebbe stupendo. E’ idealmente perfetto… solo mi perplime il punto “leggono codici dei secchi della raccolta individuando l’utente” visto che a noi cittadini di terza classe che inizieremo a gennaio hanno dato solo il mastello piccino dell’umido da tenere sotto al lavandino. Delusissima. Neanche più l’umido e il secco personali. Tutto al mucchio condominiale.
Non potranno MAI sapere quale sia il mio comportamento da utente diligente.
Se io mi applico nella raccolta e il mio dirimpettaio no, come faranno a differenziare i due atteggiamenti, se confluiscono nello stesso secchio condominiale?
Quindi di strada ce ne è da fare, ma spero ci si arrivi. Magari, come già in tanti comuni del nord Italia, anche noi, che non produciamo secco di pannolini usa e getta perché usiamo quelli lavabili, avremo la nostra piccola fetta di sconto nella bolletta. Chissà.
Simona, se permetti ti do del tu, allora non sono solo io che mi pongo certe domande.