A ricevere l’insolita chiamata il militare di turno della centrale operativa della stazione dei Carabinieri che nella tarda serata di ieri rispondendo ad una telefonata fatta al 112 ha sentito la voce di un uomo che affermava di dover andare in carcere perché condannato in via definitiva.
Dopo i dovuti accertamenti da parte della pattuglia subito accorsa nel luogo preciso di Sulmona dove l’uomo si trovava, i carabinieri hanno identificato il 38enne, Giovanni Crinò, di origini siciliane constatando che effettivamente era stato “condannato a una pena di 8 anni di reclusione per fatti di mafia accaduti in Sicilia tra il 2012 e il 2019”. In particolare si tratta di uno dei 59 arrestati quattro anni fa nell’operazione Dinastia portata a termine dai carabinieri tra Sicilia, Calabria e Sardegna, per le ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso.
Un mafioso, insomma, in regime di 416 bis che si è scelto il carcere di Sulmona per scontare la sua pena, come fosse un hotel a cinque stelle. La scelta, avrebbe detto l’uomo, venuto appositamente in Abruzzo per costituirsi, sarebbe stata dettata dalla particolare accoglienza che in via Lamaccio aveva ricevuto in passato, essendo stato a Sulmona detenuto in passato. Ma è più probabile che la Casa di reclusione di Sulmona sia stata scelta per stare vicino a qualcuno, forse qualche boss a cui guardare le spalle. Valutazioni che ora starà al Dap fare, a cui spetta comunque la decisione su eventuali trasferimenti.
La condanna era contenuta in un provvedimento emesso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte di appello di Messina che stabilisce anche “il ricalcolo della pena residua a poco più di 7 anni”. Per scontare i quali l’uomo è stato arrestato e condotto nel super carcere di Sulmona, dopo la notifica degli atti che lo riguardavano. I carabinieri hanno poi prontamente avvisato le autorità che hanno impartito l’ordine di esecuzione della pena.
No vabbhe ……w l’Italia.
Viva l’Italia, viva il paese dei balocchi
Location, cella, menu e sconto di pena sono le 4 categorie in gara
un altra pagliacciata…italiana…un mafioso che sceglie dove farsi rinchiudere..provvedimento della procura generale di messina,non dovevano arrestarlo la?..ha avuto il tempo per viaggiare ed essere ospitato nel nostro confortevole super carcere,da non credere..
indaghi chiaramente il DAP.
Il futuro di Sulmona è il turismo… lo sanno tutti !