Si terrà oggi al Ministero dell’Ambiente il tavolo tecnico sulla bonifica della discarica Tremonti di Bussi di proprietà di Edison. Il sito, passato alla cronaca come “la discarica abusiva più grande d’Europa” contenente circa 150.000 mc di terreni e rifiuti contaminati, è stato scoperto dal Corpo Forestale dello Stato nel lontano 2007 ed ha inquinato diverse aree della Val Pescara, in particolare i “Pozzi Santangelo” – oggi chiusi – dai quali era captata l’acqua che veniva erogata a 700.000 cittadini delle Province di Pescara e Chieti.
La discarica Tremonti non è l’unico sito scoperto nell’inchiesta, fra lo stabilimento industriale Solvay – ex Montedison – e il paese di Bussi vi sono altre due discariche illegali “2A” e “2B” oltre che i 23 ettari dello stabilimento stesso dichiarati altamente inquinati già dal 2004. Dal 2007 ad oggi sono stati fatti solo interventi in danno di messa in sicurezza per un valore di 4 milioni di euro, mentre da allora si parla della bonifica dell’intera area, per un valore che si aggira intorno ai 60 milioni di euro.
Il tavolo di oggi in ministero serve a fare il punto della situazione sugli interventi di bonifica che Edison è intenzionata ad avviare sulla discarica Tremonti, già dichiarati insufficienti dagli ambientalisti che oggi siederanno al Ministero con il Governo e i tecnici Edison. Come spiega il Forum H2O “Il progetto presentato da Edison sulla discarica Tremonti non è un progetto di bonifica e prevede interventi minimali sugli inquinanti, senza la rimozione della stragrande parte del materiale contaminato, la fonte di inquinamento”.
Da oggi quindi riprende quel lungo e faticoso percorso che dovrà portare alla bonifica vera e propria del sito, nella speranza che fino al suo compimento, la discarica comprometta il meno possibile gli equilibri di uomo e natura.
Savino Monterisi
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