Aggressione omofoba, in ospedale 76enne

Li hanno lasciati a terra dopo averli colpiti con pugni e calci, una ferocia inaudita che padre e figlio di Pescasseroli hanno sfogato su due anziani ultrasettacinquenni, colpevoli, a loro dire, di aver reagito con un sonoro “vaffanculo” alle continue prese in giro e le vessazioni che i due aggressori riservavano loro da mesi per il solo fatto di essere ed avere movenze effemminate.

Una storia brutta e miserabile, con un inquietante sfondo omofobico, quella consumata ieri pomeriggio nel centro storico del capoluogo del Parco nazionale d’Abruzzo dove i due anziani, due fratelli di 76 e 78 anni sono stati vittime della violenza di un ventiduenne e del padre sessantacinquenne.

Secondo la ricostruzione fatta dalle vittime, ieri pomeriggio uno dei due fratelli, quello più giovane, stava rientrando a casa, quando al suo passaggio il ventiduenne, che con il padre gestisce un ristorante proprio davanti la loro abitazione, ha cominciato come al solito a prenderlo in giro per i suoi modi effemminati. Vessazioni, raccontano, che durano da mesi e mesi e alle quali ieri il settantaseienne ha risposto verbalmente.

Tanto è bastato per scatenare la furia del giovane a cui si è aggiunto subito dopo il padre. I due hanno cominciato a prendere a pugni l’anziano e non hanno risparmiato neanche il fratello di questi che nel frattempo era giunto in suo soccorso.

Il settantaseienne è stato trasferito all’ospedale dove i medici gli hanno dato quindici giorni di prognosi, imponendogli l’uso del collare. Dell’aggressione i due anziani hanno già avvertito i carabinieri e nelle prossime ore sporgeranno formale querela.

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