La storia di Giulia Diana potrebbe essere paragonata a quella di tanti altri chef come lei, un settore, quello della ristorazione, che sicuramente non lascia mai a piedi i propri operatori. Così è stato per Chef Giulia che, ad appena un mese dal suo diploma di specializzazione in enogastronomia dell’alberghiero di Villa Santa Maria, si è ritrovata a lavorare fianco a fianco con un mito dei fornelli a Sulmona, Clemente. “Il mio primo maestro sul campo” confessa, che piano piano le ha lasciato sempre più spazio fino a consegnarli la cucina de La Cantina di Biffi a Sulmona, rinomata per le sue specialità e l’attenzione nella selezione.
Cresciuta con la nonna napoletana e con un papà allo stesso modo appassionato di cucina, per Chef Giulia non è stato poi così difficile comprendere quale fosse il suo sentiero di vita. “A 14 anni sapevo già di non voler fare l’università e di voler lavorare nel mondo della cucina”, determinazione rara per una adolescente di terza media, eppure la scelta sembra essere quella giusta e la cucina risente di questa passione e del suo spirito di ricerca.
Il menù diventa, quindi, un tira e molla ben riuscito tra innovazione e piatti della tradizione culinaria in cui è forte, ovviamente, l’impronta abruzzese, coadiuvata, tra l’altro, da ingredienti il più possibile “ricercati” sul territorio seguendo assolutamente il ritmo delle stagioni “per abbattere i costi e perché è giusto che sia così”. L’obiettivo è quello di scovare le reazioni sul volto dei suoi clienti (lo permette appieno la cucina a vista del locale), meglio se positive ovviamente, e qualora ciò non fosse l’impegno in cucina si fa più imponente “perché l’unica arma che ho per far capire quello che so fare è il mio lavoro”.
Ha appena 20 anni Chef Giulia e la voglia, per ora, di farsi conoscere nella sua Sulmona, dove abita insieme alla famiglia. Gli obiettivi, però, sono tanti, diversi, ma hanno come unico comun denominatore la cucina: “mi piacerebbe specializzarmi nel settore dei dolci, e girare più posti possibili del mondo cucinando piatti legati a tradizioni culinarie diverse”. Non mira ai comuni reality tanto di moda al giorno d’oggi, forse una capatina a “Cuochi e fiamme” la farebbe anche, ma nell’immediato la sfida resta quella di regalare un sorriso di gusto ai suoi clienti e superare la paura di una impeccabile “cacio e pepe”, “i piatti più semplici sono sempre quelli più difficili” per chi, certamente, è sempre alla ricerca della perfezione.
Simona Pace
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